I Delines di Mr. Luck & Ms. Doom raccontano ancora una volta l’America profonda.
Willy Vautlin, da Portland, Oregon è uno scrittore e songwriter di grande abilità. Dopo aver guidato per molti anni i Richmond Fontaine (una dozzina di dischi all’attivo dal 1994 al 2016) fronteggia da un decennio i Delines. A dare anima alle sue canzoni è una voce femminile, quella di Amy Boone. La band ha sei dischi alle spalle, tra cui l’esordio fulminante di Colfax (2014) e l’altrettanto riuscito The Sea Drift (2022). In mezzo a questi, un disastroso incidente stradale occorso alla Boone ha rallentato la corsa del gruppo per alcuni anni.
L’ispirazione sonora dei Delines in Mr. Luck & Ms. Doom
Va detto subito che lo stile dei Delines è assai coerente, e, nei dieci anni di carriera la band ha creato un proprio stile, definito da Vautlin ‘’retro country soul’’. Proprio l’ultimo genere della sequenza è la caratteristica più evidente di Mr. Luck & Ms. Doom, disco rilassato, ma denso di eleganti ballad, con arrangiamenti centrati su fiati e cori ed un utilizzo accorto di un piano elettrico vintage. Per quanto riguarda il country, il disco coglie gli aspetti più romantici del genere, senza cadere nel risaputo di un canone piuttosto pericoloso.
Nella scaletta si scorgono riferimenti chiari, come certi arrangiamenti alla Tommy LiPuma, oppure citazioni aperte verso il canzoniere firmato Goffin-King e, come dichiarato, un’ispirazione che vira verso la migliore canzone d’autore del passato, soprattutto quella incentrata sulle voci femminili (Laura Nyro, Linda Ronstadt, Bonnie Raitt).
Un album che è anche una raccolta di piccole grandi storie
La bellezza di quest’album, oltre a quanto detto, sta nelle storie che vengono raccontate, piccole vicende di coppie, o di donne sole, dal settaggio fortemente letterario o meglio, cinematografico. Potrei sbagliare ma credo che questo Mr. Luck & Ms. Doom girerà parecchio sui nostri apparecchi, e il tasto ‘’repeat’’ la farà certamente da padrone. Nel frattempo, la band arriverà anche in Italia, a maggio, in occasione del tour europeo.
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Fausto Meirana
Recensore di periferia. Istigato da un juke-box nel bar di famiglia, si cala nel mondo della musica a peso morto. Ma decide di scriverne solo da grande, convinto da metaforici e amichevoli calci nel culo.