Lumineers - AutomaticDualtone

Con Automatic The Lumineers non cercano una nuova Ho Hey.

Per molti i Lumineers resteranno solo degli one-hit-wonder, cioè quei gruppi che verranno ricordati dal grande pubblico per un’unica canzone, ed è un destino decisamente curioso per una band del genere. Più che altro perché negli anni 2000 di band a due elementi (Wesley Schultz e Jeremiah Fraites ) dediti ad un americana-folk riletto con piglio indie, ne sono piene le cronache e le pagine delle riviste dedicate, ma un successo planetario come Ho Hey del 2012 pochi possono vantarlo. Il brano era una simpatica folk-song forte di un coretto impossibile da non memorizzare al primo colpo, e qui poi partono sempre quelle diatribe critiche sugli effettivi meriti di un tale successo e la relativa polemica “perché loro si, e altri no”.

La storia del rock è piena di paradossali ingiustizie, e nel novero conto anche quel riflusso di apprezzamenti che spesso chi azzecca il brano popolare deve subire nel proseguo della carriera. Insomma, i Lumineers ora li conoscono tutti, ma pochi sono stati disposti a prenderli sul serio anche nei loro dischi successivi. Non che il duo abbia sfornato poi indiscutibili capolavori, ma la sensazione è che la loro opera sia stata accolta con aria di sufficienza.

L’ex Felice Brothers Simone Felice alla co-produzione

Perciò spero che almeno questo Automatic, quinto capitolo della loro saga, venga perlomeno preso per quello che è, un buonissimo disco di folk che sa essere a volte leggero, a volte impegnato, ma sicuramente non vacuo. Schultz e Fraites proseguono il loro discorso noncuranti degli antichi clamori, scrivono da soli 11 canzoni che suonano fresche e riuscite fin dal primo ascolto, e racchiudono tutto in 32 minuti che impediscono sbadigli e vanno dritti al punto. “Musica senza fronzoli“ si scriveva un tempo quando le super produzioni spesso rappresentavano un problema, mentre qui i due fanno tutto da soli, con qualche intervento esterno sporadico (la viola di Megan Gould ad esempio), e sotto la guida del team produttivo formato da David Baron e l’ex Felice Brothers Simone Felice.

The Lumineers scelgono una formula diretta per Automatic

Il titolo del primo brano d’altronde la dice lunga, Same Old Song, e i due infatti sanno benissimo di non avere eventi sensazionali da offrire, ma rifugi sicuri di belle canzoni come la title-track o Plasticine, con toni soffici persino quando si cerca il testo tagliente (Asshole), e generalmente un mood che me li fa quasi avvicinare alla West Coast più suadente di Loggins & Messina o Seals and Crofts, nomi che certamente i due avranno imparato ad apprezzare. Automatic è un disco diretto, che solo nella finale So Long (unico brano sopra i 4 minuti) si prende anche il tempo per riflettere. Il folk dei Lumineers è lo stesso dei loro esordi, la notizia è che ora hanno smesso di cercare una nuova hit e semplicemente fanno quello che sanno ben fare.

The Lumineers - Automatic
7 Voto Redattore
0 Voto Utenti (0 voti)
Cosa ne dice la gente... Dai il tuo voto all'album!
Sort by:

Be the first to leave a review.

User Avatar
Verificato
{{{ review.rating_title }}}
{{{review.rating_comment | nl2br}}}

Show more
{{ pageNumber+1 }}
Dai il tuo voto all'album!

print

Scrive regolarmente di musica dal 1992 per varie testate e siti web di settore (Mucchio Selvaggio, Il Buscadero, Rootshighway, FilmTV). Nel 2009 il suo racconto La Pistola ha ottenuto la Menzione Speciale della Critica al Concorso Quaderni Rock del MEI. Nel 2010 ha pubblicato Rolling Vietnam – Radio-grafia di una guerra (Pacini Editore), nel 2017 il thriller Musical 80 (WLM).

Di Nicola Gervasini

Scrive regolarmente di musica dal 1992 per varie testate e siti web di settore (Mucchio Selvaggio, Il Buscadero, Rootshighway, FilmTV). Nel 2009 il suo racconto La Pistola ha ottenuto la Menzione Speciale della Critica al Concorso Quaderni Rock del MEI. Nel 2010 ha pubblicato Rolling Vietnam – Radio-grafia di una guerra (Pacini Editore), nel 2017 il thriller Musical 80 (WLM).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.