The Smashing Pumpkins - Shiny And Oh So Bright | Recensione TomtomrockNapalm Records - 2018

Gli Smashing Pumpkins sono sempre loro (e va bene così).

The Smashing Pumpkins - Shiny And Oh So Bright | Recensione Tomtomrock
Napalm Records – 2018

Tornano (ma se ne erano mai andati, dal 1988 a oggi?) gli Smashing Pumpkins in formazione quasi classica (manca all’appello la bassista D’Arcy), e li si riconosce e li si riapprezza dopo poche canzoni, Sì, sono sempre loro e che sia un pregio o un difetto deve dirlo l’ascoltatore. Se non se ne conoscesse la data di pubblicazione, Shiny And Oh So Bright, Vol. 1/LP: No Past. No Future. No Sun sembrerebbe essere uscito 20 anni fa. Per quanto Billy Corgan paia sempre più un incrocio fra Fester Addams e Aleister Crowley, intatto è rimasto il suo gusto/capacità di scrivere canzoni rock “catchy”, melodiche ma non smielate, rockettare ma non violente. Stesso discorso per  la sua voce, sempre capace di passare da inquietanti dolcezze ad acidule, maligne sgradevolezze.

La classicità ‘pumpkiniana’ di Shiny And Oh So Bright

Il disco si apre con Knights Of Malta, una ballata pop con pianoforte e violini che mi ha ricordato Stand By Me degli Oasis con un testo vagamente esoterico. Irresistibile il singolone Silvery Sometimes (Ghosts) nel suo riecheggiare la storica bellissima 1979: oltre 20 anni dopo lo stesso tiro e gusto pop, la hit che i Sonic Youth non hanno mai voluto o saputo scrivere. Impossibile dopo un ascolto non ritrovarsi in testa il ritornello “We’re in the middle, we’re in the middle ghosts”.

 

Travels è un altro instant classic delle Zucche: ritmica spezzata a dovere per una bella ballata densa di nostalgia per disadattati-integrati che pensano un Altrove che forse non esiste, o non è mai esistito (“Io appartengo a quel posto, ma è lontano da qui, e da qualunque parte io sia stato”). Anche Travels si appiccica subito al canticchiare autunnale.

Solara ci riporta invece ai fasti grunge di Bullet With Butterfly Wings: sembra scritto da Corgan per i Nirvana (così come scrisse Celebrity Skin per Courtney Love), pezzone anche questo. Alienation è una pomposa (5 minuti!) ma non malvagia ballata in stile Smashing Pumpkins, con tastieroni e testi criptici quasi crowleyani.

 

Marchin’ On è il pezzo più duro e tirato del disco dopo Solara, senza averne però il “gancio” pop. With Sympathy è un’altra piacevole ballata mid-tempo tipica delle ‘zucche’: “Ti prego, resta confusa. La disunione ha il suo uso, la sua tristezza, killer morti, spettacoli di dolore, ma per amore dell’ironia, amiamoci”. Il disco si chiude col rock  di Seek And You Shall Destroy, senza infamia e senza lode.

Gli Smashing Pumpkins oggi

Con tutte le perplessità che si possono avere sulla longevità di un gruppo così, questo è oggettivamente un bel disco degli Smashing Pumpkins: soddisferà la maggioranza assoluta dei loro fans, ossia la fascia over 40, quella che visse da giovane il grunge e gli anni 90 in generale (si veda il pubblico dei loro recenti concerti), e vuole ancora sentire, se non vivere (più difficile), quelle atmosfere.

The Smashing Pumpkins - Shiny And Oh So Bright
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Ha iniziato ad ascoltare musica nel 1977 coi 45 giri di Clash e Sex Pistols. Primo concerto: Ramones, 1980. Nel 1983 inizia a fare musica e da allora ha suonato tutto lo scibile 'alternativo': anarcopunk, rock'n'roll, emo-pop, rock psichedelico. Ogni tanto pubblica album da solista one man band. Non si ritiene un critico musicale ma ha ascoltato e suonato talmente tanta musica che pensa di poter dire la sua, su Tomtomrock e su https://zaio.blogspot.com/.

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