Forward: un titolo emblematico per il ritorno dei Swell Season.
Il nuovo capitolo dei Swell Season si apre dopo un lungo intervallo. Sono trascorsi ben 16 anni da Strict Joy, disco che segnò la fine del sodalizio. Il duo formato da Glen Hansard e Markéta Irglová ha debuttato nel 2006 con The Swell Season, quindi ha sfondato con la colonna sonora del musical acustico Once, film romantico diretto da John Carney (2007). Il lungo silenzio aveva fatto pensare ad un definitivo allontanamento tra i due; un vuoto riempito più che altro dalla pimpante carriera solista di Hansard (anche se Marketa Irglova ha prodotto, un po’ in sordina, un discreto numero di album).
Nonostante il lungo silenzo poco cambia nella musica di Hansard e Irglová
Sta di fatto che, in un momento di crisi creativa per entrambi, la cosa migliore da fare è sembrata questa ripartenza. Una ricetta facile e prevedibile, perché Forward contiene già nel titolo l’intento: avanti, come se non fosse passato il tempo, alla stessa maniera. Tornano quindi le ballate acustiche, con il pregio delle due voci a contrasto. Il contorno di violini e malinconia è una formula che funziona ancora assai bene senza grosse modifiche. I crescendo vocali cui ci ha abituato Hansard sono meno evidenti, mentre l’impronta femminile sembra, ad un primo ascolto, prevalere. Qui e là qualche piccola novità emerge, come nel gospel guarnito di fiati di Great Weight, brano che sorprende e trascina, pur denunciando di essere principalmente farina del sacco di Hansard.
L’unione, quindi, fa sempre la forza, anche a spese dell’ originalità, opzione in questo caso secondaria. Forward è un disco onesto, quasi senza difetti, preludio ad una serie di concerti ed apparizioni dove il duo rispolvererà, assieme ai nuovi brani, i migliori episodi del passato. Con il nuovo album The Swell Season potrebbe raggiungere un nuovo pubblico, e nello stesso tempo riportare in auge un sodalizio rodato, ma in cerca di nuova ispirazione.
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Fausto Meirana
Recensore di periferia. Istigato da un juke-box nel bar di famiglia, si cala nel mondo della musica a peso morto. Ma decide di scriverne solo da grande, convinto da metaforici e amichevoli calci nel culo.