The Voidz – Like All Before You

The Voidz – Like All Before You: partiamo dalla brutta copertina.

A quanto pare la pessima copertina è stata generata dall’IA, mentre le canzoni di The Voidz – Like All Before You dovrebbero essere frutto dalla scrittura di Julian Casablancas & Co: purtroppo? Anche se è triste dirlo, almeno avremmo avuto un rimpasto delle mezze idee geniali e un po’ caotiche dei due dischi precedenti, tutt’altro che perfetti, ma in grado di palesare la voglia di trasgressioni extra pop del frontman dei The Strokes. E invece, niente di tutto questo.

Il side-project di Julian Casablancas

Si ricorderà che, prima di questo Like All Before You, il progetto The Voidz sembrava uscito da un Casablancas  annoiato della sua band principale. Erano i tempi di Come Down Machine, non proprio l’apice dei The Strokes. Anche dal vivo, tanto spento sembrava (e sembra) con il gruppo che pure gli ha dato il successo, tanto pronto a sbattersi era parso sul palco con The Voidz. Poi però The Strokes si sono ripresi, fino all’ottimo The New Abnormal. E allora The Voidz diventano inutili, roba di secondo piano, come testimonia purtroppo questo disco.

Le canzoni

Alcuni singoli risalgono all’anno scorso, ma certo non avevano creato attesa. Il disco a tratti sembra un demo realizzato in casa con elettronica cheap e un autotune veramente fuori luogo e usato male (lo dico non essendo fra i contrari per principio al suo utilizzo). Del crossover hard rock dei precedenti resta solo qualche schitarrata, come in Prophecy of the Dragon, ma il resto della canzone (peraltro fra i momenti meno deleteri) è pop melodico. L’iniziale Square Wave (dopo l’Overture) rimanda ai The Cure nelle note iniziali, poi subentra l’autotune e si perde il senso della canzone: ma anche qui siamo ancora nell’ambito dell’accettabile.

Verso la metà del disco il pop leggero e vagamente white funk di Flexorcist diverte, poi il disco si inabissa con un suono confuso e pezzi veramente scadenti come l’orrenda When Will the Time of These Bastards End? Profetica già nel titolo.

Like All Before You: perché?

Non so se The Voidz avevano scadenze contrattuali da onorare, il che spiegherebbe la pubblicazione di un disco come questo. È l’unica interpretazione razionale che riesco a darmi, perché fra Julian Casablancas, i tre produttori (tre! per questo risultato…) Ivan Wayman, Justin Raisen e Sadpony, e i cinque strumentisti di The Voidz – Alex Carapetis, Amir Yaghmai, Jake Bercovici, Jeff Kite, Jeramy “Beardo” Gritter – che cofirmano i pezzi, qualcuno avrebbe dovuto rendersi conto che Like All Before You è un disco che non doveva vedere la luce.

The Voidz – Like All Before You
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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

Di Marina Montesano

Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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