The Weather Station – Ignorance ma con sapienza.
Siamo solo a febbraio ma alcune uscite discografiche si candidano, per tempo, a disco dell’anno. Ignorance, di The Weather Station, ha di certo tutte le carte in regola. Il ritorno di Tamara Lindemann è, in realtà, un disco pensato e scritto nel 2019. Poi è successo quello che sappiamo e, come molti artisti, anche la cantautrice canadese ha utilizzato lo svuotamento del tempo limando per bene le sue canzoni. Come è successo tra Loyalty (2015) e The Weather Station (2018) anche qui c’è un cambio di passo sostanziale. L’architettura sonora dei brani risente di una nuova scelta compositiva: non più sulla chitarra, ma con le tastiere. Questo cambiamento risalta negli arrangiamenti e nella estrema cura del suono, che devia verso l’elettronica. Da questo punto di vista non mi stupirei se Ignorance diventasse uno di quei dischi-test per “provare l’impianto” (o la cassa bluetooth).
Le (belle) canzoni di Ignorance
Le canzoni hanno quasi sempre titoli asciutti, contenuti talora spessi e di certo attecchiscono meglio con l’ascolto ripetuto. Non è difficile identificare i pezzi forti del disco: Robber, che apre il disco con un sussulto, è una canzone che vola su un tappeto jazzato di percussioni e fiati, con un testo che sembra criticare l’ossessione contemporanea verso il possesso acritico dei beni.
Dopo un inizio così centrato ci sono meno sorprese, tuttavia la media è altissima e nell’album si stagliano proto-singoli come Tried To Tell You (che potrebbe ben figurare nel repertorio dei Pretenders) o quella specie di torch-ballad aggiornata che è Loss. Tra gli altri brani si fa notare Atlantic, riflessione sulla bellezza di un tramonto, in contrapposizione ai titoli feroci dei notiziari e alla necessità di essere sempre connessi. Anche Parking Lot medita sull’inadeguatezza comunicativa, portando in contrasto il semplice canto degli uccelli, nel desolato spazio di un parcheggio.
Ammesso che questo disco chiuda una trilogia (Loyalty/The Weather Station/Ignorance), il suo itinerario è ora svelato. Loyalty fu come una confessione in punta di voce, il disco omonimo un’affermazione di solidità e consapevolezza, mentre Ignorance comunica forza, maturità ed esperienza, magari con un pizzico di presunzione…
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