Yves Tumor - Praise a Lord

Misterioso come il titolo scelto, torna Yves Tumor – Praise a Lord Who Chews but Which Does Not Consume; (Or Simply, Hot Between Worlds).

Personaggio ambiguo, misterioso, ma al contempo estremamente glam, Yves Tumor ha percorso un lungo cammino dal 2016, anno del suo clamoroso esordio con Serpent, fino ad oggi. Nel 2016 Sean Bowie, questo il nome all’anagrafe di Yves, si faceva notare per le cadenze cupe e complesse di un rock elettronico venato di una miriade di altre sfumature, dall’hip hop al soul fino ad arrivare al jazz. Nel 2023 non assistiamo certo ad una semplificazione. Se le melodie suonano a tratti meno cupe ed angosciose, la complessità resta la cifra di un artista che non esita ad avventurarsi in sonorità inedite e inesplorate, regalandoci un album dalle molteplici sfaccettature ma senza un reale fil rouge, tanto che, forse, possiamo dire che proprio questo sia il difetto di Praise a Lord Who Chews but Which Does Not Consume; (Or Simply, Hot Between Worlds) (Warp), quarto lavoro dell’americano, originario di Knoxville, Tennessee.

Il concetto centrale del disco

Come si puo’ intuire dal titolo, l’album ruota attorno alla nozione di Dio, in senso lato.  A partire dal titolo apripista, God is a Circle, un pezzo rock dalle sfumature gotiche, caratterizzato da un ritmo veloce e costante, nel quale udiamo, My mama said that God sees everything (mia madre diceva che Dio vede tutto).

Lovely Sewer, pezzo cantato assieme a Kida è uno dei più orecchiabili dell’album. Un rock vaporoso,  nel quale cadenze coldwave si alternano a sfumature dancepop, lasciando un po’ spiazzati, forse, i fan di vecchia data in attesa di suoni deciasamente più sporchi. Che arrivano con il pezzo che segue a ruota, un Meteora Blues dominato da accattivanti riff di chitarra sui quali si innesta un fraseggio folgorante. Labbra di ciliegia rossa/Pensavo di averti trovato nei miei sogni/ È dolce, non è vero?

I love the color blue because/ It’s in the sky/ And that’s where God is recita il breve interludio di Heaven Surrounds Us Like a Hood, il pezzo più complesso e probabilmente riuscito dell’album. Un brano dalla trama complessa e dalle continue variazioni di ritmo, in una corsa che sfuma e si esaurisce definitivamente solo in coda.

Suoni sporchi e cupi agitano anche Operator, pezzo dalle venature pop- post-punk che rievoca a tratti, in una versione rielaborata, il cyber punk dei primi anni 80, presente sottotraccia in molte delle  tracce inserite nell’album.

Yves Tumor – Praise a Lord Who Chews but Which Does Not Consume; (Or Simply, Hot Between Worlds): il meglio alla fine

La seconda parte del disco è la più interessante e riuscita. A partire da Fear Evil Like Fire, con il suo ritmo incalzante che si dipana in una lunga cavalcata, fino ad arrivare alla trionfale e solo strumentale Purified by the Fire che ci guida alla teatrale Ebony Eye, che chiude le danze.

Nel complesso con Praise a Lord Who Chews but Which Does Not Consume, Yves Tumor conferma una indubbia genialità  che ci pare tuttavia in questo lavoro meno a fuoco che in passato.

Yves Tumor - Praise a Lord Who Chews but Which Does Not Consume; (Or Simply, Hot Between Worlds)
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Milanese trapiantata a Parigi, fra filosofia e diritto, le mie giornate sono scandite dalla musica. Amo la Francia, il mare e il jazz. I miei gruppo preferiti ? I Beatles, i Radiohead, gli Interpol e gli Strokes.

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