
I Rosàrio si inseriscono in una tradizione metal-stoner che in Italia ha un buon seguito ma non sempre band interessanti. And The Storm Surges li segnala per la potenza del suono e una certa qualità compositiva.
I Rosàrio: stoner metal da Padova
Originari della zona di Padova, i Rosàrio, attivi dal 2013, arrivano al secondo disco dopo l’esordio con Vyscera. Non c’è dubbio che il loro genere sia il metal, ma lo declinano con un piglio moderno, che pesca fra stoner, doom e post-rock di derivazione statunitense. Tra Corrosion of Conformity e Kyuss. La potenza è accompagnata da buona tecnica. Contrariamente ad altri prodotti del genere non manca la velocità, con frequenti stop & go a rendere dinamiche le composizioni. Il disco distribuisce dieci tracce su quattro facciate. La lingua è l’inglese, con una sola eccezione: Canemacchina, in italiano. Ma va detto che la voce di Alessandro Magro agisce come un altro strumento; sforzata, stravolta, difficilmente lascia intendere i testi.
And The Storm Surges è un disco ricco di buoni momenti
And The Storm Surges comincia con due fra i pezzi migliori. To Peak & Pine e soprattutto l’ottima DrabbuhkuF, anche melodicamente il momento di maggior presa. Altrove, come in Vessel of Withering, prevalgono le atmosfere gotiche, a tratti quasi new wave: potrebbe essere un crossover interessante, da non trascurare. Sebbene in queste occasioni una messa a punto della voce aiuterebbe: è perfetta nei momenti urlati, meno in quelli più sommessi. Interessante anche l’acustica e inattesa Dawn Of Men. Ma per ora lo stile dei Rosàrio resta legato alle cavalcate potenti, come Moth Reverb, altro buon momento.
Nel complesso i Rosàrio ci paiono pronti per un confronto con il panorama internazionale. Dal vivo la loro musica dovrebbe funzionare e risultare trascinante. Speriamo quindi che si aprano sempre maggiori spazi per questi promettenti stoner dei deserti paludosi.
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