di Renato ‘Campominato’
Malgrado i dubbi espressi dopo non aver raccolto quanto sperato con il precedente Blood Speaks, il duo femminile inglese decide di continuare il suo percorso cercando di rivalutarsi, scrollandosi di dosso l’etichetta folk-blues e virando verso un pop-rock con venature decisamente dark. Anche il “self-titled” sembra indicare la ricerca di un nuovo punto di partenza, ma l’operazione riesce solo in parte e anche se non mancano di certo potenziale e passione, forse sarebbe servita più convinzione. Di ottimo livello la maggior parte dei brani (Eclipse Them All, Shadow Inversion e Misty Version i più riusciti), caratterizzati da intense atmosfere ammalianti che ricordano Bat For Lashes o Anna Calvi nei momenti più aggressivi, ma non si possono non notare anche momenti decisamente pesanti e di difficile ascolto, dove riaffiorano confusamente gli echi degli esordi (Waiting For Something To Begin), perdendosi in forme meno apprezzabili (Hope Is Religion, Koto). Discorso a parte per Your Own Silent Move e il brano finale Are You Crazy?, seducenti ballate degne delle più affermate stelle del pop internazionale contemporaneo. Un disco da considerare come momento di transizione, che comunque cresce ad ogni ascolto e sembra essere una sterzata verso la giusta direzione.
6.8/10
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Smoke Fairies – Eclipse Them All
