di Antonio Vivaldi
Poiché l’opportunità è rara, mettiamola sul patriottico. Teho Teardo è un musicista che il mondo ci invidia e ci dovrebbe invidiare anche di più. Si occupa principalmente di colonne sonore per il cinema e il teatro, riceve molte richieste e riesce comunque a mantenersi su livelli qualitativi e di riconoscibilità molto alti. Potemmo definirlo un Morricone indie (e più versato per il rock, visti anche i remoti trascorsi con Meathead e Here) a cui si può rimproverare soltanto di non lavorare di più per se stesso, ovvero di non dedicarsi più sovente a musica senza immagini. Che poi, se i risultati sono quelli che si ascoltano in Le Retour à la Raison anche tale rimprovero finisce per cadere.
httpv://www.youtube.com/watch?v=X-c_CIHxcDQ
Le Retour á la Raison
In questo caso Teardo ha creato la colonna sonora per tre brevi film di Man Ray, maestro del surrealismo e del movimento Dada: Le Retour à la Raison (1923), Emak-Bakia (1926) e L’etoile de Mer (1928).
Flussi di archi, tappeti di chitarre, elementi elettronici, suoni concreti e ritmica sinuosa seguono gli intricati percorsi mentali dell’”Uomo Raggio” dando vita a una musica sempre accogliente e mai astratta, che si raccoglie e si espande, anzi si addensa, senza i contrasti dei Mogwai o le lacerazioni dei Godspeed You! Black Emperor, tanto per fare due esempi in chiave alt-rock. In questo modo le composizioni funzionano perfettamente a prescindere dalle immagini per le quali sono state approntata e che peraltro seguono con puntualità (come mostra il video di Le Retour à la Raison, proposto sopra). I temi restano nella memoria, soprattutto la splendida L’etoile de Mer, una “Marcia funebre del 1900”, che chi scrive tende spontaneamente a collegare ai profughi inghiottiti dal mare di questi anni. Marcia funebre anche del 2000, dunque.
8/10
httpv://www.youtube.com/watch?v=BXFCFHMORfc
L’etoile de mer – Marcia funebre del 900