2Bears
2Bears

di Mauro Carosio
 
Secondo album per l’altra metà degli Hot Chip, Joe Goddard, e Raf Rundell, conosciuto per la sua appartenenza al collettivo anglo-tedesco Greco-Roman Sound System. Con chi si arrabattano tra le lenzuola i due non è affar nostro, anche se l’argomento pare stia intrigando parecchio una certa stampa. Di certo la scelta del nome, esplicitamente evocativo di una categoria gay molto in voga, quanto meno ammicca a un pubblico particolare. Gossip a parte, The Night Is Young è un disco da tenere d’occhio. Oltre all’esperienza indie-dance di Goddard, articolata e concettuale, qui il respiro  si estende lasciando spazio ad atmosfere e sonorità più esotiche che vengono poi felicemente ritradotte in un contesto conosciuto. Anticipato da un singolo rassicurante, Angel (Touch Me), di sicura presa in perfetto stile Hot Chip, il resto del disco rivela molte sorprese. Money Man è un ottimo esempio di resurrezione del reggae, dove un genere a dir poco abusato ritrova  una dignitosa collocazione. Son Of The Sun è un altro capitolo particolarmente felice. I “2 orsi” si trascinano in Africa e grazie alla collaborazione di un paio di esponenti del Kwaito, un nuovo genere sudafricano che fonde l’afrobeat col pop occidentale, scrivono un brano tra i più interessanti degli ultimi tempi. Il resto del disco non manca di nulla e tra brani in genere decorosi, spuntano alcuni veri e propri camei tipici del marchio di fabbrica. Not This Time, Run Run Run e Modern Family non fanno altro che confermare il talento in continua crescita di Joe Goddard. In attesa del prossimo lavoro degli Hot Chip godiamoci questo intermezzo semplicemente delizioso.
 
8,2/10
 
 
 
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