The Arcs

The Arcs

di Marina Montesano

Dan Auerbach non ama il riposo; così, i dischi e i tour dei Black Keys non gli bastano e allora dà vita a progetti solisti o laterali; Yours, Dreamily esce un po’ in sordina per qualcuno che ormai suona, almeno negli USA, nelle grandi arene e viene invitato a esibirsi alla Casa Bianca. E, va detto, non si distacca molto dal suono dei Black Keys: blues, rock, garage, soul, ballate sentimentali, un tocco di hip-hop, tutto quello cui siamo abituati lo ritroviamo negli Arcs. Il disco comincia molto bene con Outta My Mind, Put A Flower In Your Pocket, Pistol Made Of Bones, i brani migliori, ma verso il centro si ammoscia con qualche ballata di troppo (Cold Companion, per esempio). Questa parziale mancanza di verve è ciò che si poteva riscontrare nel pur piacevolissimo ultimo lavoro dei Black Keys, Turn Blue; anche se, nel panorama del rock contemporaneo, c’è sempre di peggio che ascoltare la voce e la chitarra di Auerbach. Il che, però, ci porta alla domanda centrale: perché un side-project tanto simile a quanto fatto altrove? In genere, i progetti alternativi sono ‘fughe’ che dovrebbero servire a far emergere elementi che non trovano posto nella band centrale, tanto più quando quella band è un meccanismo oliato bene, con una formula che non è il caso di cambiare. E’ una domanda per la quale non abbiamo risposte; possiamo solo supporre che, evidentemente, Dan Auerbach non ama il riposo.

7,5/10

httpv://www.youtube.com/watch?v=k84Fpso2cBY

Outta My Mind

print

Lascia un commento!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.