the knife

the knife

di Antonio Vivaldi

Cento minuti sono tanti per un disco; non a caso i due The Knife (i fratelli svedesi Olof e Karin Dreijer) nelle interviste mettono le mani avanti sostenendo che è difficile trovare il tempo per ascoltarlo tutto di fila. Più che il tempo è difficile trovare il senso, viene da pensare affrontando la tech noiosetta e con vaghe suggestioni afro delle prime due tracce. Invece val la pena andare avanti visto che l’ambient fredda come la Svezia di A Cherry On Top rappresenta un bel passo in avanti. Da qui in poi la situazione migliora parecchio:  Without You My Life Would Be Boring ha un buon tiro in chiave Björk  + My Life In The Bush Of Ghosts, mentre Wrap Your Arms Around Me sceglie un epos oscuro senza gli eccessi da colonna sonora di Fever Ray, il progetto solista di Karin. Nella stessa dimensione, con l’aggiunta di una certa morbosità alla Swans in viraggio elettronico, si muove anche  Stay Out Of Here, momento più ispirato del lavoro.  Il punto è che in tutto il progetto The Knife c’è molta intenzione, molta voglia di farsi vedere preparati (sul sociologo-psichiatra Fanon, sul femminismo, sul concetto di democrazia…), così come molta furbizia-hype nel non farsi vedere in faccia. L’impressione complessiva è che abbondi il metodo e manchi la pazzia e si tratta di una mancanza grave proprio perché Shaking The Habitual ha una gran voglia di suonare perturbante. Arrivati infine al minuto 100 si può dire che si tratta di un disco interessante, un disco con diversi bei momenti, un disco “di cui si parlerà” –  tutti complimenti double face che rischiano di venire rovesciati  in un meno meritorio “ma quanto sono presuntuosi!”.

6,8/10

httpv://www.youtube.com/watch?v=DoH6k6eIUS4

The Knife – Full Of Fire 

print

Lascia un commento!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.