Un debutto da recuperare: The Lumineers.
Perché parlare soltanto adesso di un disco uscito nel 2012? La ragione sta nel fatto che, a fronte di un successo fulminante nel paese d’origine, gli USA, dei Lumineers in Europa si comincia ad ascoltare qualcosa soltanto adesso, sull’onda della notorietà di band come Mumford And Sons e Of Monsters And Men.
Ho Hey
A un primo ascolto il terzetto del Colorado ha in effetto legami con quel genere di folk-pop (a dire il vero piuttosto annacquato) che ha riscosso un successo inaspettato di recente. Ho Hey è stata pubblicata il 4 giugno 2012 come primo estratto dal loro album di debutto. Il brano ha ottenuto un enorme successo commerciale, raggiungendo il primo posto nelle classifiche Rock Songs e Alternative Songs di Billboard, oltre a raggiungere il terzo posto nella Hot 100. Ha venduto oltre quattro milioni di copie negli Stati Uniti ed è stato un successo internazionale, entrando nella top ten di diversi paesi, tra cui Regno Unito, Canada, Italia e Australia.
Nato durante il periodo di Schultz e Fraites a New York, il pezzo era pensato per catturare l’attenzione di un pubblico disinteressato nei locali di Brooklyn. La sua struttura semplice ma efficace, con ritornelli scanditi da urla e un sound autentico, ha conquistato il pubblico e la critica. Rolling Stone lo ha inserito tra le migliori canzoni del 2012. Il videoclip, diretto da Ben Fee, mostra la band esibirsi in un ospedale abbandonato, sottolineando l’atmosfera intima e nostalgica del brano.
Gli altri pezzi di The Lumineers
Ma i Lumineers sono una band più roots, che non va giudicata solo alla luce di Ho Hey, ma che dà il meglio di sé in brani come la dolente Charlie Boy e soprattutto nella bellissima Dead Sea, che mostra reminiscenze di Cold War Kids e degli Arcade Fire più bucolici. Sarà difficile bissare il successo del singolo, ma i Lumineers mostrano di saper comporre bene sebbene in un ambito non nuovo.
7/10