TNP

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di Marina Montesano
I grandi musicisti talvolta compiono una mossa che sul momento lascia attoniti fan e critici, ma che a lungo andare trova il suo perché: la svolta elettrica di Dylan; Bowie che uccide Ziggy; per qualcuno (non per chi scrive) persino i Radiohead che rinunciano alle canzoni e scrivono Kid A. I These New Puritans non sono così celebri da poter essere iscritti in questa lista, ma nel 2010 il loro Hidden è pur sempre stato eletto disco dell’anno dal New Musical Express, oltre ad aver ricevuto generali consensi. Field Of Reeds è la loro rinuncia (o meglio quella di Jack Barnett, compositore e leader dei TNP) a proseguire lungo una sequenza logica rispetto a quel disco, ed è un’opera che, ai primi ascolti, atterrisce. Densa di orchestrazioni e momenti di atonalità, spesso e volentieri esce dalle coordinate consuete della forma/canzone, una scelta sicuramente voluta e pensata con determinazione e coraggio da Barnett; certo, rispetto all’attacco frontale di Hidden sembra di essere in un’altra dimensione, magari più vicina a un David Sylvian. Fragment Two è il brano più accessibile, di grande bellezza. Segue nella lista delle preferenze V (Island Song) che comincia sommessa e viene rivitalizzata a metà dall’inserimento della batteria; poi magari il crescendo di Organ Eternal. Altri bei momenti non mancano: l’inizio di The Light In Your Name è splendido, ma poi si vorrebbe una direzione più precisa, osservazione che si può estendere anche ad altre canzoni. E’ un disco che vive di sprazzi (a volte di soprendente bellezza: il coro di voci infantili all’inizio di Spiral alternate a quelle di Barnett e del nuovo acquisto Elisa Rodrigues – il cui canto però, nell’economia della band, non pare proprio essenziale) e di atmosfere più che di canzoni, che non ci si stanca di ascoltare forse anche perché si intuisce il talento di chi l’ha composto e se ne vorrebbe trarre il massimo. Alla fine, però, un giudizio va dato: non sarà un disco epocale perché la direzione che traccia è troppo personale per aprire davvero una nuova strada, ma è un disco che affascina profondamente, pur richiedendo un impegno insolito.

8,3/10

 

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These New Puritans – Fragment Two

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