di Fausto Meirana
Registrato nella quasi totale solitudine di uno studio-cameretta vicino a Dublino, il nuovo disco dei Villagers, è il terzo capitolo per la band gestita dal cantautore irlandese Conor O’Brien che qui, per la verità, fa quasi tutto da solo. Dopo le orchestrazioni complesse dei primi due dischi, Becoming A Jackal del 2010 e {Awayland} del 2013, in Darling Arithmetic domina una pacata atmosfera elettro-acustica, molto adatta al fluire autobiografico delle parole che toccano temi ancora difficili, in Irlanda più che altrove, come l’omosessualità dichiarata e la conseguente omofobia. “C’è voluto tempo per diventare me stesso,” canta O’Brien in Courage, la traccia che apre l’album, dando inizio ad una vera propria confessione/riflessione sulla propria vita, senza filtri o metafore. Da sistemare, per similitudine, sullo stesso scaffale dell’ultimo Sufjan Stevens, Carrie & Lowell, forse meno dolore, ma stessa intensità.
8/10
httpv://www.youtube.com/watch?v=8UsYbProrac
Villagers -Courage