yeah yeah yeahs

yeah yeah yeahs

di Antonio Vivaldi

Per quanto si tratti di un buon disco, Mosquito non risponde alla domanda: cosa vogliono fare gli Yeah Yeah Yeahs da grandi? Forse vogliono fare quelli che non diventano grandi mai. Può essere un’idea e può essere la cifra stilistica definitiva del trio, visto che sia la copertina  sia diverse canzoni si collegano a un horror (Mosquito) o a una fantascienza (Area 52) da ragazzini. Lo stesso discorso vale per Buried Alive, la collaborazione un po’ raffazzonata con Dr. Octagon (il ‘ginecologo alieno’ creato dal rapper Kool Keith), o per Despair, dove Karen O sembra interpretare una Lana Del Rey di provincia o, ancora, per il singolo Sacrilege, con il coro gospel che dà l’idea di essere stato inserito per gioco.

Ancora una volta gli Yeah Yeah Yeahs non riescono comunque a riproporre l’energia incontenibile del primo, leggendario album Fever To Tell  e probabilmente non ci riusciranno mai. Però sono simpatici, brillanti e si inseriscono nel solco di quella tradizione tutta americana di gruppi e artisti che danno alla loro immagine un’allure fumettistica, dai Blondie ai B-52’s a… Iggy Pop.

6,9/10

PS Come di rado accade, le tracce bonus non suonano pleonastiche o, comunque, compendiano bene quelle ‘ufficiali’: i tre demo acustici riconfermano la duttilità della voce di Karen O e la versione live di Mosquito è l’ennesima prova che il gruppo sul palco  ci sa fare.  

 

Per discuterne:

https://www.facebook.com/groups/282815295177433/

httpv://www.youtube.com/watch?v=jmRI3Ew4BvA

Yeah Yeah Yeahs- Sacrilege

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