The Cure – Alone annuncia il nuovo LP Songs of a Lost World, a dir poco atteso, a distanza di 16 anni dall’ultima registrazione in studio, nonostante la band abbia continuato a prodursi dal vivo con grande successo. Se la canzone sia indicativa dell’orientamento complessivo è difficile a dirsi. Intanto, però, dice qualcosa su Robert Smith e sulla sua band: passano più di tre minuti prima che la voce che tutti vogliono sentire si palesi, tanto che da noi passa in radio edit, con l’intro tagliata. Non è pop, non è immediata, anzi è lenta, sognante e dolente allo stesso tempo. Non solo nella musica, ma anche nel testo, con Smith in grande forma. E questa è classe.
The Cure – Alone
Questa è la fine di ogni canzone che cantiamo
Il fuoco si è spento in cenere e le stelle si sono affievolite con le lacrime
Freddi e spaventati, i fantasmi di tutto ciò che siamo stati
Brindiamo con i fondi amari, al nostro vuoto
E gli uccelli che cadono dai nostri cieli
E le parole che scivolano via dalle nostre menti
Ed ecco all’amore, a tutto l’amore
che sta scomparendo dalle nostre vite
Le speranze e i sogni sono svaniti
La fine di ogni canzone
E tutto si ferma
Siamo sempre stati sicuri che non saremmo mai cambiati
E tutto si ferma
Eravamo sempre sicuri che saremmo rimasti gli stessi
Ma tutto si ferma
E chiudiamo gli occhi per dormire
Per sognare un ragazzo e una ragazza
Che sognano di un mondo che non è altro che un sogno
Dov’è andato?
Dov’è andato?
Un lamento con la voce rotta per chiamarci a casa
Questa è la fine di ogni canzone che cantiamo
Dov’è andato?
Dov’è andato?
Dov’è andato?
Dov’è andato?
Un lamento con la voce rotta per chiamarci a casa
Questa è la fine di ogni canzone che cantiamo, da soli
L’illustrazione è di Alberto Valgimigli