Un libro, 1967 – Intorno al Sgt. Pepper di Riccardo Bertoncelli, e un disco, Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Flaming Lips, riaccendono i riflettori su uno degli anni magici del rock. Nella puntata precedente di questa rubrica John Vignola aveva citato un evento cardine del ’67, il festival Monterey Pop, e ora torna sull’argomento, perché quell’anno di 44 anni fa sembra non finire mai.
“In effetti il 1967 è l’anno imprescindibile del rock. Nel ‘67 accadono cose da cui non si scappa, cose che poi stanno lì a guardarti male, a guardare dall’alto in basso ciò che verrà dopo. Il ‘67 attrae lo snob e l’appassionato, perché entrambi sanno, ad esempio, che il vero grande festival della musica giovane è Monterey Pop e non Woodstock, due anni dopo.
httpv://www.youtube.com/watch?v=yDl0qPfkSRw
The Beatles – Lucy In The Sky With Diamonds
Naturalmente, il 1967 è anche l’anno di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, album che dimostra come i Beatles siano geni non tanto nell’inventare, quanto nel raccogliere ciò che trovano intorno a loro rendendolo accessibile e in quell’epoca trovavano tantissimo da raccogliere. I Beatles sono odiati perché sono i primi della classe, dicono sempre una parola definitiva , e nel ‘67 ne dicono una forse più definitiva di altre con il Sergente Pepe (subito dopo inizieranno a fare i conti con il tempo che passa in Magical Mystery Tour).
Riccardo Bertoncelli la magia del ’67 l’ha capita da tempo. In questo 1967. Intorno al Sgt. Pepper non ci sono illuminazioni (Riccardo le ha già avute), ma il libro vince la sua scommessa dando alla storia di quell’anno il respiro epocale che merita e rendendola avvincente anche per i lettori più giovani (sempre ammesso che ne esistano). Ci sono poi cose interessanti che magari sospettavamo, ma che ora ci vengono confermate in via ufficiale. Ad esempio ci viene spiegato come Francesco Guccini sia un uomo dell’Ottocento, un leopardiano che non amava nemmeno tanto la Beat Generation (lo dice proprio lui), anche a dispetto di quel famoso incipit “Ho visto…” in cui citava Allen Ginsberg e Howl.
httpv://www.youtube.com/watch?v=yqMvHD1gNxc
I Nomadi – Dio è morto
Il 1967 viene rievocato anche nel Sgt Pepper dei Flaming Lips, ma in questo caso si può parlare di una dimostrazione in negativo dell’irripetibilità. Wayne Coyne e i suoi amici hanno tentato e hanno fallito. L’idea si è rivelata troppo temeraria e la temerarietà si paga in cattiva qualità, in ideuzze scialbe e/o banali. E’ una questione di mancanza di finezza e forse macxanza di talento (doti che invece possedevano in abbondanza i Dukes Of Stratosphear, ovvero gli XTC, nelle loro canzoni parodia degli anni ’60).
httpv://www.youtube.com/watch?v=xGF7o_I4mAw
The Dukes Of Stratosphear – 25 O’Clock
Adesso, per non finire in bruttezza, bisognerebbe parlare di un altro grande flashback dal 1967: i Basement Tapes ‘completi’ di Dylan e della Band, appena usciti. Ma per quelli serve un’altra puntata come minimo.…”
Seguiteci su Facebook:
https://www.facebook.com/pages/TomTomRock/564881650275629
https://www.facebook.com/groups/282815295177433/
e su Twitter: