vignola de gregori

 vignola de gregori

Il nuovo album di Francesco De Gregori è tutto composto da brani di Bob Dylan che il ‘Principe’ ha tradotto in italiano. John Vignola ha ascoltato Amore E Furto e ne ha ricavato impressioni più che positive sia per l’etica che per gli esiti del lavoro.

“Il nuovo disco di Francesco De Gregori s’intitola Amore E Furto, ma potrebbe chiamarsi ‘Servire Qualcuno’ o ‘Servire Qualcosa’. Uno dei brani si chiama proprio Servire Qualcuno, è ovviamente una cover di Gotta Serve Somebody, ma è anche legato all’idea di questo disco: servire qualcuno – Bob Dylan – e dedicarsi a qualcosa – la sua musica e le sue parole. Ovviamente non è un’impresa facile. Dylan è sfuggente, ubiquo, si contraddice tra una canzone e l’altra, le monta e le smonta come pezzi di celluloide , montaggi di un film. Se c’è una linea che unisce le canzoni di Amore E Furto è la casualità; ma attenzione, perché casualità qui è sinonimo di imprevedibilità: in queste canzoni che spaziano dal 1965 al 2001 abbiamo infatti il Dylan che si converte al cristianesimo, il Dylan che non ha padroni, il Dylan che manda a quel paese il movimento folk , il Dylan che fa uso della sua dissacrante ironia e al tempo stesso si prende sul serio. In tutto questo la traduzione di De Gregori è sorprendente perché non si preoccupa del termine particolare. Un esempio: In Subterranean Homesick Blues, la frase ‘You don’t need a weather man to know which way the wind blows’ (‘Non ti serve il metereologo per sapere da che parte soffia il vento’) diventa ‘Non ti serve il calendario per sapere che mese è’. Vista l’impossibilità (e inutilità) di riprodurre Il groviglio di riferimenti dell’originale, se ne recupera comunque il senso e l’efficacia. Dunque De Gregori rende questi pezzi comprensibili in italiano preservandone l’identità dylaniana, anche per quanto concerne la musica. Quasi tutti sono infatti vicinissimi per forma e struttura sonora agli originali (lo dimostra molto bene Servire Qualcuno, dominata dall’organo); sono compatti, omogenei, grazie al costante utilizzo di una band di 4-5 elementi con un effetto definibile, in positivo, ‘rock da camera’.

dylan degreg

Presentando il disco alla stampa, De Gregori ha detto che la scelta del repertorio è totalmente anarchica, anche se un metodo c’è stato: scartare le canzoni belle ma non traducibili. Nel caso di Just Like A Woman, è bastato l’ipotetico titolo ‘Come Una Donna’ per decidere di abbandonare l’impresa (pensiero cattivo: forse perché fa pensare a Zucchero?). Invece i due minuti fulminanti di Subterranean Homesick Blues sono nati proprio da un’intuizione sul titolo che diventa Acido Seminterrato. La traduzione rielabora per forza di cose il turbinio di immagini dell’originale tramite frasi idiomatiche e nomi di persone che ci portano dalle nostre parti, ma ne conserva lo spirito. Anche la musica, molto sincopata, cambia il ritmo restando giustamente frenetica. Amore E Furto è un lavoro interessantissimo a livello di creazione; quanto agli esiti, mi prendo la responsabilità di definire strabilianti almeno tre pezzi: Un Angioletto Come Te, Servire Qualcuno e Acido Seminterrato. L’operazione ha un unico rischio: qualcuno potrebbe dire a De Gregori: ‘Ma allora sei il Dylan italiano; questi pezzi potresti averli scritti tu, visto che in te c’è la stessa oscurità, la stessa sfuggevolezza, la stessa incatalogabilità, la stessa insofferenza verso chi ti vuole giudicare sempre’. L’osservazione è tanto plausibile quanto erronea: che colpa ha De Gregori se condivide con Dylan l’attitudine artistica e, soprattutto, se confrontando le sue versioni con gli originali non c’è mai il tentativo di sovrapporsi al pensiero di Dylan o alla sua musica? Insomma, potremmo concludere che De Gregori canta Dylan e lo fa così bene che, finalmente, anche chi non conosce l’inglese comprende un po’ meglio la grandezza di queste canzoni. Che poi sono canzoni, sia chiaro. Alla fatidica domanda di un giornalista sulla possibilità di dare a Dylan il Nobel per la letteratura, De Gregori è stato lapidario: ‘E’ come dare a uno chef il Nobel per la pesca. Le canzoni non sono poesia o romanzi ma canzoni’.”

httpv://www.youtube.com/watch?v=bd29sNmzaag

Un Angioletto Come Te 

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