Dan Deacon 1

Dan Deacon 1 

di Gian Luca Valentini

Il silenzio degli ultimi secondi di Steely Blues contrasta in maniera costruttiva e geniale con l’esplosione di suoni ed effetti di un disco davvero importante: Gliss Riffer di Dan Deacon.
Queste cose succedono solo a Baltimora, dove sono nate band come Ecstatic Sunshine, Ponytail, Santa Dads e Blood Baby, una scena di cui Dan Deacon è uno dei rappresentanti più autorevoli.
Parliamo di un compositore elettronico che lavora alla perfezione con tecnologie modernissime e, quindi, con i più sofisticati software specifici per la musica.

dan deacon cover
Dan è cresciuto nel quartiere di West Babylon, New York ed ha iniziato la sua carriera con il gruppo ska Channel 59. Laureatosi al Conservatorio Statale dell’Università di New York, oltre al suo progetto solista attivo dal 2002, ha partecipato a concerti e cd con Langhorne Slim, dove s’è dilettato con la tuba, lo strumento a fiato con il suono più basso che esista e, poi, con la band grindcore Rated R.
Dal 2004 vive a Baltimora, nel Maryland, dove ha creato una realtà di artisti e collettivi musicali chiamata Wham City. Questa è una specie di comune con artisti del calibro di Jimmy Joe Roche, genio della visual art, e Ben O’Brien, filmaker e creatore della serie Showbeast e del sito Brightest Young Things, web magazine e agenzia esperta in marketing e produzione con base a Washington D.C. e New York City.
Insomma, una serie fitta di contatti che, lavorando in simbiosi, interscambiandosi idee e tecnologie, ha dato vita a situazioni artistiche ad altissimo livello. Alla faccia di quelli che affermano che la tecnologia non serve a nulla, beh, loro dimostrano l’esatto contrario, pur non essendone dipendenti. Lo dimostra inoltre il fatto che Deacon sia un artista irrequieto che non si accontenta mai. Infatti, nel 2008, chiude nel cassetto, pur mantenendo la chiave ben stretta, il mondo indie e pop dei primi cd per un lavoro più vicino al classico contemporaneo.
Nel gennaio 2011 il New York Magazine mette la sua pièce Ghostbuster Cook: Origin of the Riddler fra le dieci migliori performance live dell’anno e ciò porta al primo lavoro per orchestra, Fiddlenist Rim, e poco dopo a Song Of The Winter Solstice For Orchestra And Electronics.
Francis Ford Coppola agguanta immediatamente per i capelli il trentenne Deacon per la colonna sonora di Twixt, che gli fa guadagnare la sua Green Card per il Canada e per tutta l’America, tra cui l’ambitissima Carnegie Hall. E’ un grandissimo successo.
Dan, vero nome Daniel, si piazza al centro dei locali dove suona con la sua consolle, a piano terra come ama definire la sua posizione, proprio per creare empatia con le persone, vivere tutti insieme allo stesso tavolo, condividere le emozioni, cenare anche insieme. Sì, proprio così, perché, insieme ai musicisti sono le verdure a suonare e a dare il ritmo; insieme ai software un connubio davvero particolare.

 
Dan Deacon – Crystal Cat (2007)

Deerhunter e No Age, due ottime garage band made in Usa, se lo portano spesso in concerto per dare un tocco di qualità e coinvolgere maggiormente i fans durante i loro spettacoli. E poi c’è l’originalissimo Vantastic, il suo tour sul pullman dei bambini della scuola che viaggia con olii vegetali al posto della benzina. Un’emozione unica, raccontano alcune persone. “Per me è stato un flash. Essere lì in una cinquantina di persone che condividono un momento di felicità unica al mondo è stato … wow! Geniale!” racconta John J. da Houston; “Gosh! Pura follia!” si esalta Jenny F. Da New York; “In culo alle multinazionali del petrolio! La musica arriva oltre…” spiega Arthur M. da Londra, in vacanza in America e che è riuscito, per caso, ad imbarcarsi sul pullmino intelligente.
Il brano Drinking Out Of Cups, diventato video grazie alla mano di Liam Lynch ha superato le 18 milioni di visualizzazioni su Youtube nel 2006. Non è un armadio rigonfio di LSD, ha precisato l’autore dopo le voci che circolavano sul video (dategli un’occhiatina). Quanto ai dischi, dal 2007 al 2012, da Spiderman Of The Rings ad America passando per Bromst, si spazia da Giorgio Moroder agli Animal Collective, dai Girl Talk a Brian Eno, da Michael Nyman a Rhys Chatam ma, attenzione, il tutto, rigorosamente unico, raro e marchiato Dan Deacon.

httpv://www.youtube.com/watch?v=skCV2L0c6K0

Dan Deacon & Liam Lynch – Drinking Out Of Cups

Il nostro “performer assurdista” (così è di solito definito) ama giocare anche quando compone le sue performance più adulte e lo dimostra in Gliss Riffer, il suo ultimo, coloratissimo cd, pubblicato dalla Domino e guidato, nell’ispirazione, da Bill Murray e Bob Dylan per questo glissare il suono della chitarra (da cui il titolo).
A detta dell’autore, siamo di fronte a un ritorno alla scrittura semplice e alla registrazione base, quindi a Spiderman of the Rings: un’energia reale, viva e diretta; gioia e divertimento allo stato puro, tempestate da testi nostalgici e da quel senso di ansia per la vita che ci attanaglia tutti. Nessuno escluso. L’estasi e la felicità, nel cd, comunque, sono presenti e rimbombano alla grande!
Tutto parte con il variopinto e folle Feel the Lightning che dimostra le ottime doti canore di Dan, persino nel fare la voce femminile (sì, è davvero sempre e solo lui: one man band). Questo è un disco autoprodotto, basato sulla tecnica dell’autorilassamento. Ma non è una porcata New Age: non confondiamo. Qui siamo nel godimento puro dei contorni, dei fades, delle sfumature, dei bordi. Tutto riempie tutto e non lascia vuoti o incoerenze inutili (e l’autorilassamento gli è servito tantissimo, visto che è andato in tour con gli Arcade Fire).

httpv://www.youtube.com/watch?v=kK-1axSGkXc

Dan Deacon – Feel The Lightning

A differenza dei 30 musicisti utilizzati per il precedente cd, America, questo è un vero album solo. Solo con il computer: the man and the machine. “Mi sono divertito così tanto a crearlo e a suonarlo che quasi mi è dispiaciuto quando ho messo la parola fine al lavoro. Ero al 285 Kent di Brooklyn, avevo una fastidiosa influenza e tutti continuavano a fumare. Io cercavo di cantare lo stesso, ma poi la voce ha ceduto. Sono andato dal medico e, per fortuna, non ci sono state complicazioni. Però ho mandato a puttane il concerto quando ho pensato alla voce come ad uno strumento che spira, svanisce. L’Elton John di adesso è diverso da quello degli anni ’70. C’è poco da dire. Io non utilizzavo la voce come voce, bensì come compendio al suono. In questo cd ho voluto essere più crooner . Inoltre, tutte le voci che sentite, persino quella femminile, sono le mie. C’è solo la mia voce; un po’ come facevano i Beatles. Lo sapevate?”

Dan Deacon 2
Mentre suona con gli Arcade Fire in tour, nell’autunno scorso, continua a registrare e a comporre, fino a trasformare la toilette della stanza d’hotel in una vera e propria sala registrazione, smantellandola completamente. Cuscini, asciugamani e coperte vengono usate per eliminare il potere rifrangente dei suoni nelle pareti. Insomma, una cabina di registrazione perfettamente isolata. “Loro nemmeno lo sapevano. Cioè avrei dovuto rassettare la stanza e invece…”
Gliss Riffer è un disco personale che parla di Dan, non del mondo. Parla delle sue ansie, le sue paure, i suoi tarli e tutti i diavoli che ha in testa: tutte psicosi reali, però. Dovute agli stress precedenti come lavoratore responsabile di trenta persone o per aver mischiato adrenalina e stress.
“Per fortuna l’amico Eric Hatch mi ha introdotto alle tecniche di rilassamento che hanno sostanzialmente modificato la mia vita e il mio cervello. Da tutto ciò è nata Learning to Relax che è stato come uscire da un grattacielo in fiamme.”
Insomma, un album semplicemente ambizioso nel senso che, pur nella sua semplicità, si porta dietro un bagaglio di virtù e conoscenze immenso. E ora ci saranno nove mesi ininterrotti di concerti.
Perfetta è Sheathed Wings, una vera vampata di energia e colore, mentre When I Was Done Dying è la canzone più vicina a Dylan e a Joanna Newsom, surreale ma anche tribale (ricordate Exuma?) e davvero strepitosa.
E’ un mondo di voci che non vuol dire nulla e vuol dire tutto. E’ un mondo di voci che vuol dire tutto e devi cercare nelle canzoni, dentro di te, in te in rapporto con Dan.

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Dan Deacon – Performance | Resonance | Exploratorium 

 

 

 
 
 
 
 
 
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