foo fighters 1

Sonic Highways inizia in perfetto e inconfondibile stile Foo Fighters.

Something From Nothing: quella che sembra partire come una delicata ballata senza tempo (ballata in stile Foo Fighters, s’intende), lentamente accelera per poi acquistare sempre più cattiveria, fino alla tirata finale… bella, ma un po’ l’emblema di ciò che avviene per tutto Sonic Highways: si aspetta che qualcosa, qualcosa in più, ci stupisca, ci faccia ringraziare la band statunitense per averci regalato un nuovo gioiello da ascoltare e riascoltare negli anni a venire, senza che questo accada. L’ottavo album di una delle band più rock’n’roll dell’ultimo ventennio resta lì, senza infamia e senza lode, a dispetto anche della nobile idea di base, quella di celebrare, insieme alla mini-serie televisiva omonima, le città più rock’n’roll d’America.

Troppo revival?

Sebbene il puro rock di The Feast And The Famine mi conforti grazie all’inconfondibile sound di Dave Grohl e soci, i brani che seguono riportano un po’ troppo agli anni ’90, schitarrate e camicie a quadri di flanella compresi (nella mia mente). Va bene il “conforto”, ma senza esagerare!
È con Subterranean che esco un po’ dall’anestesia, giusto per realizzare che anch’essa non mi regala nulla di nuovo o, comunque, nulla di particolarmente emozionante, se non nella parte finale, in cui delicatamente viene sopraffatta dalla dolcissima I Am A River (con gli archi arrangiati da Tony Visconti), che aiuta a non lasciare scivolare via tutto l’album con l’amaro in bocca. Niente di particolare, ma ha un qualcosa di soffice e delicato, per augurarci la buonanotte, in attesa che tornino con un nono album un po’ più stupefacente.
Ok, i Foo Fighters sono bravi, restano tali e probabilmente lo saranno sempre, ma la speranza è che tornino a sfornare quei pezzi che a distanza di 15 anni metti su in un pomeriggio di pioggia perché hai bisogno di sfogarti e sono l’unica cosa che riesce a curarti i nervi.
Ne abbiamo bisogno.

6,5/10

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Curiosa e appassionata di musica, la sua attività preferita è andare ai concerti. Ha lavorato nella comunicazione e produzione eventi e collaborato con la webzine Musicaoltranza. Dal 2015 scrive per TomTomRock (... quando non viene risucchiata dalla vita 😇).

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