Gli Iceage sorprendono con il nuovo disco: Plowing Into the Field of Love
Avevamo segnalato il secondo disco degli Iceage, band di Copenhagen, lo scorso anno, apprezzandone l’attitudine hardcore punk tutt’altro che scontata. Poi qualcuno deve aver regalato al cantante e leader del giovanissimo quartetto, Elias Bender Rønnenfelt, i dischi dei Gun Club e del primo Nick Cave, quello appena uscito dai Birthday Party, e tutto (o quasi) è cambiato. Con Plowing Into The Field Of Love gli Iceage mettono decisamente da parte l’hardcore, almeno come stile, se non come attitudine, per proporci dodici ballate con tanto di piano e arrangiamenti. I riferimenti principali li abbiamo già nominati e, va detto, sono pesanti: non solo per lo status degli artisti, ma anche perché gli Iceage non si limitano a richiamarli vagamente.
Il cambiamento ripaga la band danese
Operazione pericolosa, insomma, ma i quattro danesi riescono a dare il proprio contributo su quella scia grazie ad alcune composizioni molto belle: soprattutto il cuore del disco, dove la struggente Glassy Eyed, Dormant And Veiled e la successiva Stay sono imperdibili, ma il country demente di The Lord’s Favorite e la ballata pianistica Against The Moon viaggiano ugualmente su livelli estremamente alti.
8/10