Il titolo tradisce: Michael Kiwanuka – Small Changes, ma i cambiamenti non sono piccoli.
Michael Kiwanuka ritorna sulla scena musicale con il suo quarto album, Small Changes, un lavoro che riflette un significativo cambio di direzione rispetto alle produzioni precedenti. L’album si avvale dell’esperienza di due produttori – peraltro suoi collaboratori di lunga data – di spicco nel panorama musicale contemporaneo: Inflo, noto per il suo lavoro con Sault, e Danger Mouse, famoso per collaborazioni con Gorillaz e Gnarls Barkley. Dopo il successo di Kiwanuka (2019), vincitore del Mercury Prize, il cantautore trentasettenne ha trascorso un periodo lontano dai riflettori, trasferendosi dalla frenetica Londra alla costa meridionale dell’Inghilterra, dove ha costruito una nuova vita con la moglie Charlotte e i loro due figli. Questa pausa sembra aver infuso calma e introspezione in Small Changes, un album che, secondo Kiwanuka, aspira a “travolgere ogni nozione di cosa è o non è cool”.
Le canzoni, i testi, le atmosfere
L’apertura dell’album, Floating Parade, mostra da subito la scelta, con atmosfere sognanti, dove leggeri accenni di chitarra si mescolano a falsetti eterei e a un sussurro di rumore bianco che trasporta l’ascoltatore in un luogo lontano e soleggiato. Subito dopo, un incisivo riempimento di batteria introduce un sound caldo e soul, influenzato da Bill Withers, che si estende come spina dorsale robusta lungo gli undici brani del disco per un totale di quaranta minuti. Dove Kiwanuka abbracciava una produzione epica con arrangiamenti orchestrali drammatici, assoli di chitarra accesi e cori gospel, Small Changes adotta un approccio più sobrio e minimalista, in linea con la semplicità suggerita dal titolo.
La qualità rilassante e calorosa di brani come Rebel Soul e One And Only deriva dall’uso di archi delicati e pattern di batteria discreti, che evitano ogni complessità superflua. I produttori contribuiscono a modellare un suono in cui le chitarre limpide e melodiche si intrecciano con morbide linee di basso e melodie di violino, creando una cornice elegante per i testi ottimisti di Kivanuka. All’influenza soul, il Michael Kiwanuka di Small Changes ne aggiunge di nuove, da Gene Clark a Mazzy Star a Tame Impala, per un album molto dream-rock, nel quale il flusso dei suoni prevale sulla singolarità dei brani.
Alcuni brani, come Follow Your Dreams – costruito attorno alla semplice ripetizione del titolo – potrebbero sembrare eccessivamente semplici, sebbene si intuisca la volontà dell’artista di toccare con un approccio genuino. Allo stesso modo, la traccia conclusiva, Four Long Years, è un lento valzer confessionale che parla d’amore e perseveranza.
Un impatto meno immediato per Michael Kiwanuka – Small Changes
Tuttavia, la riduzione degli arrangiamenti, se da un lato esalta l’intimità delle composizioni, dall’altro ne limita l’impatto e talvolta alcune canzoni sembrano più intermezzi che brani completi. Manca la complessità stratificata che caratterizzava pezzi come Cold Little Heart, Love & Hate o Final Days e il disco è nel complesso marcato da una certa uniformità priva di veri picchi, pur non risultando certo sgradevole.
Il tema della semplicità permea l’intero disco, una scelta consapevole che riflette il desiderio di Kiwanuka di liberarsi dalle pressioni di conformarsi a ciò che è considerato alla moda. Danger Mouse stesso ha descritto l’album come “un po’ più nudo”, sottolineando la vulnerabilità richiesta da questo approccio. Tuttavia, per chi amava le sonorità cinematografiche di Kiwanuka e Love & Hate, Small Changes risulta decisamente meno avvincente.
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