MariaFausta live @ Sala Laudamo, Messina, 25 ottobre 2018.
Lo scorso febbraio, il disco di MariaFausta era arrivato come una graditissima sorpresa. Lieta allora di avere l’occasione di vedere e ascoltare l’artista messinese nella dimensione del concerto. Ancor più perché attorniata da alcuni fra i musicisti che l’hanno aiutata su Million Faces. Ci sono due glorie locali, Antonio Amante Reynolds alla chitarra e il batterista Stefano Sgrò. Oltre a loro, ospiti davvero speciali, l’armonicista francese Olivier Ker Ourio e il bassista Didier Del Aguila, anche lui francese.
MariaFausta presenta Million Faces
La Sala Laudamo, di un’eleganza un po’ retrò, insolita per un concerto rock o jazz, è tuttavia calda e con un’ottima acustica. Nonché, e non è scontato, affollata. Un’artista messinese con le caratteristiche di MariaFausta non è peraltro cosa comune.
Il concerto è concepito per presentare Million Faces, come ci si può attendere. Tuttavia, non mancano le sorprese: per esempio un intermezzo che vede tornare MariaFausta al suo strumento originario, il violino. Accompagnata dal solo Olivier Ker Ourio, propone un paio di inediti, tratti da un misterioso progetto che dice essere già pronto.
I diversi momenti del concerto
Ottima anche l’apertura e la chiusura del concerto, con MariaFausta da sola alle tastiere, alla fine raggiunta anche da Antonio Amante Reynolds, che propone alcuni dei brani di MillionFaces in versioni più spoglie, dall’aria vagamente espressionista. Al centro dell’esibizione la parte più pulsante, con Loneliness, Rememberin’ Me e Look Over che pigliano veramente il ritmo giusto e travolgono. Molte sono le variazioni rispetto alle versioni in studio, anche perché nelle registrazioni a tratti compariva l’orchestra. Ma quando ci sono le qualità tecniche per riarrangiare, il risultato è bello proprio perché differente dal già sentito.
Poche parole qui e lì accompagnano l’esibizione. Per manifestare la gioia di esibirsi dinanzi al pubblico di casa, dopo varie date in Francia. Poi per presentare i musicisti. Nonché per spiegare alcune peculiarità compositive, il perché di certe scelte. Tutto molto interessante e mai eccessivo. La musica resta centrale, com’è giusto che sia. Anche live come su disco MariaFausta, i suoi strumentisti e la sua musica sorprendono per la qualità e la capacità di crossover fra generi differenti, offrendo un’esperienza ricca sotto il profilo tecnico quanto emotivo. Niente male per un esordiente, seppure dal pedigree di lusso.
Marina Montesano
Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.
