Maccabees cigale 3

Johnny Lloyd apre per The Maccabees

Attesissimi a Parigi dopo l’apprezzata apparizione a Rock en Seine lo scorso agosto, i Maccabees hanno fatto tappa nella capitale francese venerdì scorso. Il gruppo inglese può contare su un pubblico parigino attento e fedele. La Cigale, sebbene alla spicciolata e senza grandi clamori, si è completamente riempita in ogni ordine di posto e il concerto ha potuto contare su un’audience molto calorosa. In apertura di serata si sono esibiti i Johnny Lloyd, gruppo indie di Camden Town, nato dalle costole dei Tribes. Johnny Lloyd, che nei Tribes era lead vocal e suonava la chitarra, ha creato una nuova band che porta il suo stesso nome e suona un rock venato di grunge e blues. Esibizione molto gradevole che ha avuto il merito di riscaldare la sala oramai interamente riempita.

John Lloyd

The Maccabees in scena

Una breve pausa, ed ecco in scena The Maccabees. Si inizia subito con uno dei brani più intensi del nuovo album: è proprio Marks To Prove It, che dà il nome al loro ultimo lavoro ad aprire le danze. Un’apertura ad effetto che ha come esito quello di conquistare sin da subito un pubblico già decisamente ben disposto. La setlist è estremamente equilibrata: ci sono brani dell’ultimo lavoro ma non mancano i pezzi più famosi del loro repertorio. A Marks To Prove It infatti fanno seguito, Feel To Follow da Given To The Wild e Walls Of Arms dall’omonimo lavoro.

Maccabees cigale 3

Una band comunicativa

Orlando Weeks è decisamente loquace, cosi come lo è il simpaticissimo chitarrista Felix White. Dialogano spesso con il pubblico e spiegano l’emozione di suonare in una sala per loro importante come la Cigale. Un discorso di ringraziamento in ottimo francese è lasciato al batterista Sam Doyle, discorso che riscalda la sala e lascia di stucco gli altri membri del gruppo, probabilmente ignari della perizia del collega. Bellissima la sequenza di canzoni: Kamakura (brano ottimo su disco e ancora più coinvolgente live), Ribbon Road e Love You Better che ci porta fino al cuore del concerto con Precious Time e Spit It Out che fanno cantare la sala al completo. La prima parte si chiude sulle note di Something Like Happiness, pezzo estremamente trascinante che fa espoldere il pubblico: in effetti felicità è proprio la parola che userei per descrivere la serata con il gruppo di Brighton.

E’ tempo di encores

Dopo una breve pausa, ecco la seconda parte dedicata agli encores. Primo fra i brani suonati è River Song da Marks To Prove It, ma sono soprattutto Toothpaste Kisses e Pelican a chiudere nel modo migliore la serata con i Maccabees, che live confermano tutte le potenzialità già ampiamente dimostrate su disco e ad esse uniscono un carisma ed una simpatia non comuni.

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Milanese trapiantata a Parigi, fra filosofia e diritto, le mie giornate sono scandite dalla musica. Amo la Francia, il mare e il jazz. I miei gruppo preferiti ? I Beatles, i Radiohead, gli Interpol e gli Strokes.

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