Waxahatchee: Saint Cloud è il disco della maturità?
Per Waxahatchee, pseudonimo (o nome del gruppo) di Kate Crutchfield, Saint Cloud dovrebbe essere il disco della maturità. D’altronde si tratta del suo quinto lavoro, ed è assai diverso dai precedenti. Le molte recensioni che troviamo in rete, specie quelle dagli Stati Uniti, sono in generale piuttosto entusiaste. Qualcuno, come al solito, si lancia con la parola più abusata dei nostri tempi: capolavoro. Altri parlano di scrittura dylaniana come se fosse una novità, e così via.
Bisogna subito dire che la trasformazione intrapresa dalla cantautrice dell’Alabama è stata sostanziale, e inaspettata. Un cambiamento così radicale da poter includere Saint Cloud nel filone piuttosto diffuso, in America, di un morbido country-rock (web)radio friendly. Ascoltato qui, dall’altra parte dell’oceano, Saint Cloud suona un po’ stantio, pensando a quanto più indie fosse Waxahatchee nel precedente Out In The Storm (2017).
Saint Cloud è un album raffinato, anche troppo
Quell’impeto è sostituito, nel nuovo disco, da una piena adesione ai canoni del songwriting raffinato: chitarre pulite, ritmiche metronomiche fino alla noia e suono ben addomesticato. Il tutto è comprensibile, dal punto di vista imprenditoriale, ché i tempi sono duri per tutti. Però, se l’obiettivo della Crutchfield sembra puntato in alto, diciamo su personaggi come Lucinda Williams, le istantanee che ne derivano somigliano più a colleghe come Alanis Morissette o Sheryl Crow.
Come si può forse intuire dalle lunghe premesse, il disco è piacevole, ma l’orecchio tende a distrarsi dall’ascolto e la palpebra a calare. L’uniformità sostanziale del disco, la sua classicità un po’ pedante, persino la canonica durata di quaranta minuti sono i difetti più evidenti di un progetto studiato a tavolino. Di dischi come questo ne esistono parecchi, alcuni simili, altri magari incoerenti, ma migliori. Dal quadro imperfetto, come macchie di colore, si stagliano alcune buone canzoni quali la title track (che chiude il disco mutando il Saint con St.) e l’epica Arkadelphia, un brano finalmente a fuoco.
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