Districts

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Da Lilitz, Pennsylvania, The Districts – A Flourish And A Spoil.

Non è bello quando per parlare di una nuova band ne citiamo una decina di più conosciute per definire che musica fanno; non è bello perché si dà la sensazione che la band in questione non abbia da aggiungere proprio niente di nuovo. Ed è però quello che verrebbe voglia di fare ascoltando The Districts e il loro A Flourish And A Spoil, che ricorda una tonnellata di cose che stanno fra i primi Arctic Monkeys e i primi Cold War Kids. D’altra parte, hanno vent’anni, un’aria qualunque e arrivano dalla sconosciuta Lilitz, Pennsylvania, che dev’essere quanto di più provinciale si possa immaginare.

Un disco di belle canzoni

Eppure: al pari di altri giovanissimi esordienti, come The Wytches lo scorso anno, The Districts hanno decisamente una marcia in più che viene loro essenzialmente dal saper scrivere belle canzoni e dall’interpretarle come se la loro vita dipendesse da quelle e nient’altro.

L’attacco del disco è formidabile, con un brano bello dopo l’altro, a partire da quello forse più radiofonico, ossia The Peaches. Al disco si perdona qualche ingenuità palesata per esempio in Suburban Smell, circa a metà scaletta, anche perché alla fine la lunghissima ed esplosiva Young Blood mostra la volontà di uscire dagli schemi consueti, pur mantenendo lo spirito punk che inonda la loro musica, e la finale 6AM, solo voce e chitarra, brilla di rara intensità. Saranno dal vivo in Italia ad Aprile: varrà la pena andarli ad acoltare.

8,2/10

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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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