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Ottimo live al Bloser di Genova: Cesare Basile.

Cesare Basile è uomo schietto e senza fronzoli (a nostro parere grande pregio), con fiera radicatura siciliana che personaggi del calibro di Hugo Race e John Parish, collaboratore storico di PJ Harvey, hanno saputo valorizzare in alcuni eccellenti dischi innestandola senza forzature entro una sonorità british che è tutta lì, precisa: pochi – asciutti – accordi ben supportati da basso, batteria e tastiere dei Caminanti.

I testi in siciliano sprigionano potenza immaginifica dai forti contrasti che Basile canta con voce rauca, in alcuni momenti quasi primitiva; capirli di più avrebbe aiutato, ma forse dissolto la malìa che pervadeva questi momenti del set. Tu Prenditi L’Amore Che Vuoi, in italiano, è bellissima (dà anche il titolo al recente album del musicista), parimenti Araziu Stranu con il limpido ricamo di pochi accordi e la voce che canta parole stranianti, ma affascinano anche Di Quali Notti, Ciuri, La Libertà Mi Fa Schifo Se Alleva Miseria. Il livello delle songs è notevole così come eccellenti sono tutti i musicisti che accompagnano Basile. Il nostro pare essere riuscito a far convivere l’italiano e il siciliano, ma se nel primo caso la voce rischia in alcuni momenti una vaga assimilazione al cantautorato alto, nel secondo è infiammata e parla un altro registro, quasi cavo e atemporale.

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Una doverosa citazione va fatta all’associazione Lilith di Genova (tre giovani donne, pure brave musiciste) che, all’interno di una bella e ardita programmazione, hanno portato Basile sul palco del teatro-gioiellino del Bloser, un posto dove negli anni ’60 si tenevano performance teatrali a dir poco ‘off’ e dove si esibì, tra gli altri, un certo Carmelo Bene…

Le foto sono di Rosa Piserà

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Ha iniziato a cantare sui dischi di Donna Summer ed è finita in prima fila al concerto di Siouxsie and The Banshees a Genova negli anni ’80. Ha partecipato al premio Ciampi e lo ha vinto quasi a sua insaputa, partorito il disco Fuoco Veloce nel 2007 e portato in giro il suo "rock tascabile" in strade e concerti tra cui pure un 1° maggio. Ogni tanto scrive anche poesie ma è molto pigra e smette quasi subito. L'unica cosa che non l'annoia mai è la musica che ascolta solo seduta sull'insostituibile divano blu. Si corica presto la sera.

Di Flavia Ferretti

Ha iniziato a cantare sui dischi di Donna Summer ed è finita in prima fila al concerto di Siouxsie and The Banshees a Genova negli anni ’80. Ha partecipato al premio Ciampi e lo ha vinto quasi a sua insaputa, partorito il disco Fuoco Veloce nel 2007 e portato in giro il suo "rock tascabile" in strade e concerti tra cui pure un 1° maggio. Ogni tanto scrive anche poesie ma è molto pigra e smette quasi subito. L'unica cosa che non l'annoia mai è la musica che ascolta solo seduta sull'insostituibile divano blu. Si corica presto la sera.

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