Gillian Welch & David Rawlings presentano Woodland al The National di Richmond VA.
Woodland, il disco pubblicato lo scorso anno da Gillian Welch & David Rawlings, ha avuto un notevole riscontro anche in Europa nonché qui su TomTomRock. E tuttavia, visto il genere suonato, dove vederli se non nell’America profonda? Queste le premesse che mi portano al loro concerto nella bella cornice del teatro The National, tappa di un lungo tour del duo accompagnato solo da Paul Kowert al contrabbasso.
I trascorsi del duo
Gillian Welch, insieme al suo partner David Rawlings, ha sviluppato uno stile musicale che fonde elementi di bluegrass, country, musica folk, americana, dando vita a quello che lei stessa definisce “American Primitive. Non per nulla dal 1992 i due si sono trasferiti a Nashville, pur provenendo da East Coast e West Coast. Hanno entrambi carriere da solisti, soprattutto Gillian Welch, che ha collaborato anche con T-Bone Burnett e con il Ryan Adams ancora al vertice della sua carriera. Insieme, però, hanno riscosso i successi maggiori, guadagnando due Grammy per il miglior disco folk, prima nel 2021 con All the Good Times (Are Past & Gone) e poi nel 2024 con Woodland. Insomma sono fra le cose migliori che il genere possa offrire e il concerto lo dimostra.
Sexy beast
Una nota a margine sulla composizione del pubblico significativa dell’America di oggi. Nonostante i successi pop-country di artisti come Beyoncé o Shaboozey, questa rimane una musica dalla forte connotazione razziale: in una città come Richmond, dove oltre il 40% della popolazione è di colore, qui ci sono solo bianchi. Naturalmente questa non è una critica agli artisti o neppure al pubblico, solo una constatazione.
Come si sarà capito, il concerto è acustico. Gillian Welch & David Rawlings sono, come d’altronde è naturale, perfettamente affiatati. Al punto che la scaletta viene scelta strada facendo, secondo gli umori. I due non sono chiacchieroni, come si dice con una frase fatta “lasciano parlare la musica”. Però sono contenti della reazione molto calorosa del pubblico e si lasciano andare a qualche battuta. Gillian Welch chiama il suo banjo sexy beast perché, racconta, in Australia al termine di una canzone qualcuno ha gridato ‘you’re a sexy best’ e loro hanno chiesto lusingati a chi dei due si riferisse, per sentirsi rispondere, appunto, ‘al banjo’.
Chitarra acustica, banjo, armonica per Gillian Welch, sempre la stessa chitarra archtop per David Rawlings, prevalentemente solista dalla tecnica eccellente.
Il repertorio di Gillian Welch & David Rawlings live
Il repertorio pesca da Woodland per cinque o sei canzoni, il resto dal background di entrambi, inclusa qualche cover. C’è The Monkey and the Engineer di Jesse Fuller ma anche Black Star dei Radiohead. Tra i momenti migliori The Way It Will Be e soprattutto The Way It Goes da The Harrow & The Harvest (2011) o la dylaniana Ruby, uscita come Dave Rawlings Machine.
Finale cantato da tutti con I’ll Fly Away, cover di Albert E. Brumley, nota soprattutto perché entrata nella colonna sonora del film dei fratelli Coen O Brother, Where Art Thou? Concerto generoso, ben oltre le due ore, con due brevi intervalli, non annoia neppure chi, come me, non frequenta troppo il genere.