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Gnod + Appaloosa dal vivo a Livorno, 20 agosto 2022

Foto @ Michele Faliani

Nella bella location della Fortezza Nuova in pieno centro di Livorno e con sullo sfondo gli eleganti palazzi che si affacciano sui fossi si sono esibite due band di notevole interesse, i livornesi Appaloosa e gli inglesi (di Salford) Gnod. La serata è stata divisa equamente fra le due band con due set durati entrambi poco più di un’ora.

La serata inizia con gli Appaloosa

Hanno aperto le danze i padroni di casa accolti da un pubblico folto e appassionato che ha seguito con partecipazione l’esibizione dei quattro musicisti. L’originale formazione degli Appaloosa, due bassisti a ai lati del batterista in primo piano, mentre dietro   sono sistemati synth e tastiere, ha subito avuto un impatto forte e convincente trascinando il pubblico sotto il palco a scatenati balli.

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Il batterista dà il ritmo, implacabile e serrato su cui i bassi si inseriscono con grande precisione dando poi al synth l’opportunità di arricchire il suono con lampi psichedelici e fiammate elettroniche. Il suono, pur pesante e con un motorik di ascendenza kraut, scorre via come un flusso magmatico avvolgente e ipnotizzante. Nella seconda parte i due bassisti si alternano anche alla chitarra e ai synth, il suono diventa più rarefatto, i campionamenti del flauto indugiano su atmosfere più decisamente lisergiche. Gli Appaloosa confermano di essere uno dei migliori live act italiani e ci lasciano con la speranza di poter vedere presto un loro nuovo lavoro, visto che è del 2016 il loro ultimo album. La scaletta ha spaziato fra i sei dischi pubblicati in quasi un quarto di secolo di attività.

Poi salgono sul palco gli Gnod

Non ha funzionato stasera il motto ‘nemo propheta in patria’, infatti ad assistere al set degli inglesi Gnod è stato un numero di spettatori dimezzato rispetto a quello degli Appaloosa. A questo ha probabilmente contribuito il violento impatto del noise rock della band di Manchester, che pochissimo si cura di apparire gradevole: il loro sarò infatti un set di rock duro e lancinante e senza un attimo di tregua. Le chitarre tracciano linee furibonde e rumorose, il fuzz dilania e distorce senza pietà, la voce urlata e sgraziata gronda disperazione e rabbia. Noise rock, puro noise con venature psichedeliche, ma lontanissime dai sogni lisergici dei sixties, che invece ci fanno piombare in un universo distopico e angosciante. Non tutti hanno retto e qualcuno si era anche premunito con i tappi per salvarsi dal’inevitabile e prolungato fischio nelle orecchie.

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Una serata aspra e austera

Gnod in effetti è più un collettivo intorno al quale ruotano numerosi musicisti che una vera band con un organico stabile, tanto che fra i quattro presenti sul palco della Fortezza Nuova solo il frontman Paddy Shine è presente nel loro ultimo lavoro Hexen Valle, dal quale hanno tratto appena tre dei nove pezzi in scaletta. Come per gli Appaloosa niente bis e nessun intervento fra un brano e l’altro, solo musica senza un attimo di respiro. Soltanto alla fine Shine ha brevemente salutato e ringraziato il pubblico. Assente anche l’ormai immancabile banchetto con cd e merchandising.  Una serata austera in sintonia con la musica proposta.

 

Setlist Appaloosa

Barabba (Lu Re)
Gelati Giari
Ciompo Wonder vs Nellano
Yuri
Deltoid
Lattanzi
Civilizzare
Brigidino
Irish
Western
Bostongigi
Trance 44
Luli Polizia

 

Setlist Gnod

Regimental
Town
Oink Champagne Blues
Spotlight
Skies Are Red
Still Runnin’
Learn to Forgive
Uncle Frank Says Turn It Down
Bodies for Money

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Nato nel 54 a Palermo, dal 73 vive a Pisa. Ha scritto di musica e libri per la rivista online Distorsioni, dedicandosi particolarmente alla world music, dopo aver lavorato nel cinema d’essai all’Atelier di Firenze adesso insegna lettere nella scuola media.

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