Marilyn Manson @ AccorHotels Arena, Paris 27.11.2017.
Ormai tutti hanno visto il brutto incidente occorso sul palco a Marilyn Manson l’1 ottobre scorso. Un incidente che l’ha lasciato con un’anca fratturata e diverse date americane rinviate. Non sono stati mesi fortunati per Manson. Poche settimane fa è morto per un tumore Daisy Berkowitz, chitarrista che l’aveva accompagnato al successo degli esordi. Quasi contemporaneamente Twiggy Ramirez, bassista della formazione corrente, si è dovuto ritirare in seguito a un’accusa di stupro. Senza contare la morte di Charles Manson!
Un tour in salita per Marilyn Manson
A un certo punto anche il tour europeo sembrava in bilico. Ma probabilmente ragioni economiche (immagino costi molto rinviare tutto) hanno costretto Marilyn Manson a tornare sul palco nonostante l’evidente sofferenza e l’impedimento. Fa un po’ pena, di lato dal palco, attraverso una porta socchiusa, vederlo portare in carrozzella verso la scena. Probabilmente il ritardo con il quale lo spettacolo inizia, sulle note di The End dei Doors, è dovuto alle difficoltà di movimento.
Ma Marilyn Manson non rinuncia al gotico
L’arrivo provoca tuttavia una qualche ilarità, ben giustificata. Non è certo su una carrozzella qualsiasi che Marilyn Manson salirà sul palco! Ha invece una carrozzella simil-gotica, con tanto di pinnacoli, con la quale riesce a stare anche eretto, ovviamente legato, mentre la fa muovere con una mano (è gotica, ma elettrica) e con l’altra tiene il microfono. E’ simpatico, si lamenta della “cazzo di anca”, ma certamente non si risparmia. Dopo poco abbandona la sedia e si mette in piedi sebbene con una gamba bloccata a 45 gradi. Dev’essere uno sbattimento non da poco.
La scaletta presenta l’ultimo disco, ma ci sono ripescaggi da diversi album, e i classici non mancano. Ovviamente acclamati, e giustamente, dal pubblico. Ci si dimentica spesso, dinanzi al Marilyn Manson “personaggio”, che il musicista ha fatto cose egregie. The Beautiful People, Tourniquet, Coma White, The Dope Show e naturalmente la cover di Sweet Dreams lo dimostrano anche all’ AccorHotels Arena di Parigi. Ma pure i pezzi più recenti non sono male, con una menzione speciale per una travolgente Say10 cantata dai più.
Pregi e difetti in evidenza all’ AccorHotels Arena
Lo show presenta tuttavia delle carenze, la prima delle quali è la lentezza: Marilyn Manson ha bisogno di tempo per cambiare gli abiti che sono parte dello spettacolo, e così al concerto manca la continuità che in genere garantisce il coinvolgimento. Poi la band non sembra granché, buona a pestare, ma con poca finezza. E l’acustica molto fredda della mega AccorHotels Arena (parliamo di ventimila posti circa) non aiuta.
Se a questo punto Marilyn Manson cercasse un po’ meno di sembrare American Horror Story (anche se la trovata dei due infermieri sul palco è simpatica) e si concentrasse su quanto di meglio sa fare (cantare, per esempio: la voce è ancora tutta lì) sarebbe preferibile. Così è un po’, come si dice, una “americanata”. Che è una nemesi inopportuna per qualcuno che è stato la bestia nera dell’America “perbene”. Ma il pubblico di Parigi applaude e lui, generoso, torna anche per gli encores.