EMA-FuturesVoid
EMA-FuturesVoid

di Mauro Carosio
 
Erika M. Anderson, meglio conosciuta come EMA, giunge alla fatidica terza prova come solista dopo due lavori molto apprezzati soprattutto dalla critica: Little Skatches OnTape (2010) e Past Life Martyred Saints (2011). L’artista americana è un caso particolare nel panorama odierno per la sua capacità di sperimentare a tutto tondo nuove soluzioni musicali, stravolgendo la più collaudata forma “canzone” grazie a una serie di intuizioni geniali. The Future’s Void potrebbe essere l’album di una raggiunta maturità anche se, visto il personaggio, meglio non dare nulla per scontato e prepararci a piacevoli sorprese. Difficile etichettare un disco così articolato e interessante; EMA ha raccolto il meglio di quel che c’è stato nell’ambito del rock psichedelico e noise riattualizzando il tutto in maniera assolutamente originale. Dieci brani e dieci atmosfere diverse per un disco destinato a lasciare un segno. Anticipato da due ottimi singoli, Satellites e So Blonde, il resto di The Future’s Void è un’astuta operazione che stupisce dalla prima all’ultima traccia. Altri due brani degni di nota, nella loro totale diversità, sono senz’altro 100 Years, perfetto nella sua essenzialità e When She Comes, unico episodio melodico e facile per una cantante che all’easy listening concede ben poco.
 
8/10
 
 
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