Dan Auerbach – Waiting On A Song.

Mentre i Black Keys sono in pausa di riflessione, esce Waiting On A Song, secondo lavoro solista di Dan Auerbach. Il disco è frutto del trasferimento di Auerbach a Nashville. Qui il musicista di Akron ha preso residenza e dato vita a uno studio d’incisione e una casa discografica dallo stesso nome, Easy Eye Sound.
Dall’industriale Akron alla campagnola Nashville: un bel viaggio per Dan Auerbach
Nonostante la suggestione del luogo, Waiting On A Song non è un disco country (anche se si sente qualche segnale…), ma esplora vari generi, tutti legati però alle passioni che Auerbach ha coltivato da sempre, sia con i Black Keys sia nell’esordio solista, Keep It Hid del 2009, e anche nelle sue produzioni. L’ispirazione si centra infatti sul calderone senza fondo della musica commerciale degli anni ’70, con un occhio di riguardo verso l’ibridazione tra i generi (pop, soul, blues).
Per la scrittura dei brani, Auerbach ha chiesto un aiuto importante a un vecchio leone come John Prine. Questi collabora in ben sette brani (su dieci) anche se, per la verità il suo contributo non sembra del tutto determinante, salvo qualche tocco ironico. Per quanto riguarda i musicisti, intervengono nomi importanti come Duane Eddy (79 anni!) e la sua chitarra ‘twang’, Jerry Douglas e le sue steel guitar. E c’è anche un cameo di Mark Knopfler con la sua inconfondibile (anche troppo) chitarra.
Waiting On A Song potrebbe essere musica da film anni ’70
Waiting On A Song è un disco breve, leggero, di gran gusto e ottimo suono , quasi una compilation immaginaria la cui tracklist potrebbe sonorizzare con tranquillità un blando poliziesco di serie B, magari ambientato in un’America di basettoni e pantaloni scampanati. Un’America di autostrade senza fine dove sfrecciano auto decappottabili con a bordo una degna rappresentanza di ragazzone americane dell’epoca… E l’autoradio a palla!
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