Kasabian – For Crying Out Loud.
I Kasabian, amati in Italia forse più che in patria, sono oggi fra i non numerosissimi interpreti di un brit-rock doc. Il recente For Crying Out Loud li conferma in questo ruolo, ancor più del precedente 48:13. Rispetto al quale mettono da parte le lievi sperimentazioni di synth e tornano a un suono più tradizionale.
Gli ultimi dischi dei Kasabian
Nella recensione di 48:13 mi era sembrato di individuare qualche momento debole, ma in un giudizio nel complesso molto positivo. Purtroppo, va detto che il disco non è invecchiato troppo bene. Nel senso che di rado, se non mai, mi è venuta voglia di riascoltarlo. Cosa che certo non si può dire per i loro dischi più vecchi, soprattutto West Ryder Pauper Lunatic Asylum e Velociraptor. Ma la colpa non è dei synth, quanto della qualità delle composizioni. Come alla fine dimostra anche questo For Crying Out Loud.
For Crying Out Loud: un disco alterno
Non che For Crying Out Loud sia un brutto disco. I singoli di presentazione, francamente, lasciavano temere il peggio. E le prime quattro canzoni, inclusa You’re In Love With A Psycho, sono piuttosto generiche tanto nella scrittura quanto nell’esecuzione. Un po’ di brit, un po’ di glam e via senza troppo impegno. Fortunatamente, le cose cambiano quando si arriva al centro del disco. Wasted, Comeback Kid e The Party Never Ends, sostanzialmente tre ballate, alzano decisamente il tiro e ci mostrano di cosa sono ancora capaci, melodicamente, i Kasabian.
Poi un finale alterno, dove un altro brano generico, questa volta di ispirazione madchester, Are You Looking For Action?, trova un buon contraltare nella beatlesiana All Through The Night.
Un produttore per i Kasabian?
Forse i Kasabian avrebbero bisogno di qualche novità. Gli ultimi dischi sono stati prodotti dal solo Sergio Pizzorno, che in passato era stato invece affiancato da altri. In modo particolare, West Ryder Pauper Lunatic Asylum e Velociraptor avevano goduto dell’apporto notevole di Dan The Automator. Nonostante For Crying Out Loud costituisca un ascolto più che piacevole, si ha la sensazione che i Kasabian giochino ormai troppo sul sicuro. Per ora funziona ancora, ma….
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