Recensione: Paul Weller - A Kind RevolutionParlophone - 2017

Paul Weller – A Kind Revolution.

Recensione: Paul Weller - A Kind Revolution
Parlophone – 2017

Pur trattandosi di un album di discreto livello, Saturns Pattern del 2015 sembrava pervaso da un eccesso di approssimativismo. Forse volutamente ricercato o forse campanello di allarme di un momento di scarsa vena e svogliatezza.

L’attesa per il nuovo Paul Weller

Aveva lasciato comunque dietro di sé una scia di dubbi, difficilmente comprensibili da chi non segue Paul Weller fin dai tempi dei Jam ed abituato a produzioni più elaborate e di maggior spessore. Fatta eccezione forse solo per Confessions of a Pop Group, che comunque segnava di fatto la fine del sodalizio con Mick Talbot e degli Style Council. Preoccupazioni che hanno accompagnato l’attesa di questo nuovo A Kind Revolution. E che si sono rivelate fortunatamente assolutamente prive di fondamento. Stimoli rinnovati, anche forse dalla contemporanea lavorazione della sua prima intera colonna sonora di un film di prossima uscita, fanno ritrovare nei brani di questo straordinario album il miglior Weller in tutte le sfumature che ne hanno contraddistinto i momenti più brillanti e fortunati della carriera solista e non solo.

Le influenze di A Kind Revolution

Dal rabbioso e sanguigno heavy soul alle divagazioni kraut-sonic, passando per il cristallino ed elegante funky. Come il brano One Tear che vede addirittura la presenza di un redivivo Boy George come backing vocalist.

E le immancabili (e, se mi è consentito, inarrivabili) romantiche ballate. Pura estasi che nasce dai tormenti di questo eterno young at heart. Al quale il tempo sembra aver scalfito la voce e  il viso ma non lo spirito.

Lo spirito rivoluzionario di Paul Weller

Uno spirito rivoluzionario che poco ci importa se è spinto spesso da un esuberante black and withe thinking, perché è anche per questo che amiamo alla follia questo grande artista. Poco altro da aggiungere. Se non sottolineare ancora di non farsi sfuggire questo magnifico album,magari nella versione che comprende anche le instrumental versions dei brani e ulteriormente impreziosito da alcuni pregevolissimi remix. Ovviamente…….

Paul Weller - A Kind Revolution
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