Kokoroko - Could We Be More

Arriva l’atteso debutto dei Kokoroko: Could We Be More.

Si attendeva il debutto della band londinese Kokoroko, da quando nel 2018 avevano esordito con un brano nella compilation We Out Here curata da Gilles Peterson per la sua etichetta Brownswood. Dopo un EP l’anno seguente e un dodici pollici nel 2020, ecco il sospirato primo album dell’ensemble guidato dalla trombettista Sheila Maurice-Grey e dal percussionista Onome Edgeworth.

Le influenze che si ascoltano sul disco

Diciamolo subito: forse avevamo riposto troppo aspettative. Il disco scorre piacevolmente, tra sonorità soul e funk, provando a riflettere le influenze musicali – dai Caraibi all’’Africa occidentale – con i quali sono cresciuti gli otto elementi. “Penso che le nostre origini abbiano enormemente influenzato il modo in cui scriviamo e suoniamo la nostra musica. Tutti proveniamo da background diversi, ma la cosa che ci unisce in Kokoroko è che amiamo e apprezziamo l’afrobeat e l’highlife, che si tratti di Ebo Taylor o Pat Thomas”, dice Maurice-Grey.

Kokoroko – Could We Be More: ci vorrebbe maggiore personalità

Ma se il gioco al rimando e alla citazione può essere divertente, il rischio è di lasciare da parte la ricerca di un’identità originale. Così nei quindici brani che compongono Could We Be More (ma quattro non superano la durata del minuto), i momenti da piacevole crociera caraibica sono davvero troppi.

Non bastano a risollevarlo gli assoli della leader e del chitarrista Tobi Adenaike-Johnson in War Dance, di gran lunga il brano migliore del disco. Né Something’s Going On, una traccia che accenna a Stevie Wonder e a Marvin Gaye. Finendo per ricordarci però che se allora stava davvero accadendo qualcosa, oggi, almeno in questo caso, dobbiamo accontentarci solo di una pallida eco.

Kokoroko - Could We Be More
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Da ragazzo ho passato buona parte del mio tempo leggendo libri e ascoltando dischi. Da grande sono quasi riuscito a farne un mestiere, scrivendo in giro, raccontando a Radio3 e scegliendo musica a Radio2. Il mio podcast jazz è qui: www.spreaker.com/show/jazz-tracks

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