Torna il fenomeno francese La Femme con Mystère. E questa volta rischia di uscire dai confini nazionali grazie al tour di spalla ai Red Hot Chili Peppers.
Mystère è un secondo passo che conferma e supera quanto fatto sinora
La band di Biarritz (sebbene con molti contributi da altre località) si era fatta conoscere nel 2013 con il pastiche piuttosto ben riuscito di Psycho Tropical Berlin. Un po’ di Francia yéyé, accenni kraut, psichedelia, un occhiolino agli anni ’80, testi volutamente kitsch, atmosfere cinematografiche. Sembra facile, ma è una formula che facilmente può far scadere nel ridicolo. E va detto che i detrattori de La Femme non sono pochi e che non cambieranno idea all’ascolto del nuovo Mystère.
Che tuttavia ci pare un disco anche migliore del primo nel mescolare furbizia e stile. Molti dei brani li avevamo ascoltati nel loro bel live al Rock En Seine. In particolar modo ci aveva colpiti Ou Va Le Monde, geniale filastrocca dal testo scemo che ti cattura al primo ascolto anche sul disco.
La Femme gioca la carta della leggerezza e vince
Ma è bella anche l’apertura con Shpynx o la ballata Septembre, perfetta per l’Indian Summer di questi giorni. O il punk di plastica di Tatiana, non lontana dal vecchio e amato Plastic Bertrand. Exorciseur ci ricorda che in Francia Serge Gainsbourg è sempre dietro l’angolo.
Il disco è lungo, magari persino troppo. Però la bella sorpresa è che alcuni dei brani migliori arrivano in fondo. E’ il caso di Tueur De Fleurs, di Al Warda e di Psyzook, tutte nella seconda metà del disco, quando in molti tirano i remi in barca.
Vagues, con i suoi tredici minuti, è il (lungo) momento più psichedelico mentre con l’improbabile inglese di Always In The Sun si chiude un disco veramente riuscito. Quanti cercano nella musica profondità a tutti i costi potranno non apprezzare, ma a noi Mystère e La Femme sembrano un nuovo felice capitolo nella storia della canzone d’Oltralpe.
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https://youtu.be/fQDEUU1lyZQ