Nick Cave & The Bad Seeds – Wild God

Nick Cave & The Bad Seeds – Wild God

‘Dio selvaggio’, Wild God, si intitola il prossimo disco di Nick Cave & The Bad Seeds, nonché il brano che lo annuncia. Dopo la lunga parentesi solitaria con Warren Ellis, accompagnata da pareri non unanimi, il ritorno con i Bad Seeds era molto atteso. Il brano non aggiunge niente di nuovo al ‘canone’ Nick Cave, ma ne ripropone elementi classici. I riferimenti a un dio con ben poco di benevolo, il caos, il dolore. La prima parte ha un piglio narrativo con un accompagnamento che non suscita entusiasmi, ma la seconda intrisa di gospel, un po’ come certi momenti di Abattoir Blues, lo risolleva molto. Dal vivo prenderà sicuramente il volo, come il Dio selvaggio che sfreccia sulla devastazione del mondo. E se il testo di Wild God che provo a tradurre, come detto, è un Nick Cave & The Bad Seeds abbastanza classico, come te l’aspetti, il verso con ‘rape and pillage in the retirement village‘ merita più stelle: anzi, al suo posto avrei intitolato così il nuovo disco, ma è comunque un buon auspicio. Appuntamento al 30 agosto, allora.

C’era una volta un Dio selvaggio ch’era sfrecciato
Attraverso la sua memoria nella quale era interrato
Era stupro e devastazione nel villaggio in pensione.
Ma nella sua mente era un uomo di grande virtù e coraggio
E volò fuori dalla finestra con i suoi lunghi capelli a cascata
E il fumo dei cadaveri saliva dritto nell’aria
Era un Dio selvaggio che cerca ciò che ogni Dio selvaggio cerca
E volò attraverso la città morente come un uccello preistorico
Andò a cercare la ragazza giù a Jubilee Street*
Ma lei era morta in un monolocale nel 1993
Così volò in cima al mondo e si guardò intorno
E disse: “Dov’è la mia gente? Dov’è la mia gente che abbatte il tuo spirito?”.

Un Dio selvaggio alla ricerca di una ragazza lontana
che era fondamentalmente un miraggio, ma che tuttavia incombeva immensa.
Lei si appendeva sotto la ringhiera mentre lui soffiava per nell’ambiente
E faceva l’amore con un’attitudine cupamente efficiente
E la gente a terra gridava: “Quando inizia?”.
E il Dio selvaggio disse: “Inizia con un cuore, con un cuore, con un cuore, con un cuore”.
E la gente a terra gridò: “Quando finisce?”.
E il Dio selvaggio dice: “Beh, dipende, ma per lo più non finisce mai…”.
Perché sono un Dio selvaggio che vola e un Dio selvaggio che nuota
E sono un Dio vecchio e malato che muore, piange e canta”.

Abbatti il tuo spirito
Oh, siamo Dei selvaggi, baby, siamo Dei selvaggi
Sì, Abbatti il tuo spirito
Oh, beh, si sta muovendo attraverso le fiamme dell’anarchia
E si sta muovendo attraverso i venti della tirannia
E le dolci, dolci lacrime della libertà, sì, si muovono in tutto il mondo
Si muove attraverso il tuo corpo come un uccello preistorico
Si muove per il mondo
Oh Signore, beh, se ti senti solo e se ti senti triste
E se proprio non sai cosa fare
Abbatti il tuo spirito
Oh, siamo Dei selvaggi, baby, siamo Dei selvaggi
Sono un Dio selvaggio, baby, sono un Dio selvaggio
Oh, eccoci qui, stiamo andando nella culla dell’Africa
Stiamo andando in Russia, stiamo andando in Cina
Negli Stati Uniti d’America
Sì, ci muoviamo intorno al mondo, sì, ci muoviamo come un grande, grosso, bellissimo uccello
Stiamo facendo il giro del mondo
Sì, egli sta nuotando alla fine del molo marcio
Nuota fino alla fine della sua marcia idea
Nuota per l’inno, nuota per la preghiera
E abbatte il tuo spirito
Sono un Dio selvaggio, baby, sono un Dio selvaggio
Bene, eccoci qui, sì, eccoci qui

* riferimento a uno dei brani più noti da Push the Sky Away.

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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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