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di Marina Montesano

Secondo disco difficile per gli XX, vista l’eccitazione che aveva accolto l’esordio omonimo nel 2009: sono passati ormai tre anni e il senso d’attesa di questi mesi, soprattutto in Inghilterra, era molto forte. Formati da Oliver Sim e Romy Madley-Croft, gli XX hanno nel frattempo acquisito come membro permanente il giovane ma già notissimo produttore Jamie XX, che nel primo disco appariva solo come collaboratore esterno. Se questo poteva far pensare a una svolta più dance o meno minimalista, Coexist va in tutt’altra direzione, scegliendo di privilegiare ancor più che in passato i vuoti rispetto ai pieni. E’ un disco fatto di sottrazioni, in cui la lezione del dubstep (e in questo l’esperienza del produttore si avverte con intensità) mostra che sottrarre invece di caricare può essere un buon modo per catalizzare le emozioni, adiuvato dal singolare “call and response” del duo Oliver-Romy. Le canzoni di Coexist sono in apparenza semplici, al limite dello scheletrico, ma la scelta di piccole accelerazioni, di variazioni minime le rende notturne e affascinanti: è certo un fascino sottile, che potrebbe risultare poco coinvolgente, ma se cattura non abbandona facilmente.

8,8/10

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