Cat Power sings Bob Dylan

Cat Power sings Bob Dylan: “The 1966 ‘Royal Albert Hall’ Concert”.

Un progetto davvero coraggioso quello di Chan Marshall / Cat Power: confrontarsi con uno dei più celebri concerti – se non il più celebre – della storia del rock, ricreandolo per intero nella stessa sala, la Royal Albert Hall (che festeggia i 150 anni di vita) in cui fu tenuto più di cinquanta anni fa. Dunque una prima parte acustica e poi il set elettrico che all’epoca, notoriamente, sconvolse il pubblico in sala.

Sabato, 5 Novembre 2022

Alla vigilia dell’evento, Cat Power aveva dichiarato al Guardian che la sua intenzione era quella di rendere omaggio al grande artista da lei amato fin dall’adolescenza, piuttosto che reinterpretarne le canzoni. Chi però ieri sera saliva sul palco della Royal Albert Hall non era un geniale e sfrontato venticinquenne armato di chitarra elettrica, bensì un’artista dal diverso temperamento e il doppio degli anni. Inevitabile dunque che la storica scaletta venisse infusa di sfumature personali.

Cat Power RHA 1966

Sale su un palco appena illuminato da luci fioche, giacca e pantaloni scuri, in compagnia di un chitarrista e di un altro musicista per l’armonica a bocca, entrambi con la band ‘elettrica’, ed è la prima differenza della serata poiché Bob Dylan era solo sul palco. Probabilmente Chan Marshall sentiva il peso e il rischio della sfida di questa sera e voleva sentirsi più libera nell’interpretazione.

Il set acustico

E in effetti la tensione è palpabile quando, appena iniziata She Belongs To Me, si arresta e parlotta con il chitarrista, chiedendogli evidentemente di rallentare, per ripartire su un’ottava meno bassa. Farà lo stesso con Mr. Tambourine Man. Nel mezzo passano una ipnotica e impeccabile Desolation Row e Just Like a Woman della quale i toni della voce della Marshall sembrano quasi sovvertire il testo.

Il set elettrico

Non c’è intervallo fra i due set, il resto della band (che, visibilmente commossa a fine performance, Marshall dimenticherà di presentare!) irrompe sul palco: chitarra e basso, due chitarre, organo e pianoforte. Parte Tell Me, Momma, e l’impatto è forte. Asciutta e nerboruta, è fedele alla versione originale, e Cat Power attinge alla sua carica rock e tiene testa a una band completamente al maschile con convinzione e delicatezza insieme. Brevissime le pause tra i brani in scaletta, ognuno infuso di venature soul grazie all’inimitabile voce della Marshall. L’incalzante I Don’t Believe You tiene alta la carica emotiva della performance che sembra però subire una sensibile perdita di concentrazione durante Just Like Tom Thumb’s Blues.

Cat Power sings Bob Dylan, ma con la sua sensibilità

Chi la segue da tempo sa bene quanto Cat Power sia vulnerabile a improvvisi momenti di insicurezza, e in questi istanti il timore che il tutto possa implodere si fa palpabile. Infatti non raccoglie la provocazione scherzosa di chi, inevitabilmente, grida il celebre “Judas!” rispondendo con delicatezza … “Jesus…” Comunque stasera è attorniata da musicisti solidi e ben sintonizzati sulla sua lunghezza d’onda e il disastro è abilmente evitato. Ciò le permette di risalire la china in un crescendo emotivo che culmina con una appassionata Like A Rolling Stone che persino i più esigenti tra il pubblico in sala non possono fare a meno di accogliere con forte entusiasmo.

Purtroppo niente encores, però sembrava evidente dall’inizio. Questa sera Cat Power canta Bob Dylan live alla Royal Albert Hall e niente altro. Non è poco e, consapevoli di aver assistito a un evento a suo modo, magari in piccolo, storico, usciamo soddisfatti.

Cat Power

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Amici dall'adolescenza, legati dalla passione per David Bowie e, più in generale, per la musica. Adesso la condividiamo anche su TomTomRock.

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