Alice canta Franco Battiato al Porto Antico di Genova, 7 luglio 2023.
Solo Alice può permettersi di rileggere Franco Battiato con la certezza dell’impeccabillità. L’interprete forlivese, reduce dall’ennesima incoronazione, la Targa Tenco come miglior album (Eri Con Me, 2022) approda al Goa-Boa di Genova. Voce, poesia, potenza lirica, evocazione e austero struggimento sono gli ingredienti per una serata esattamente come ce la si può aspettare quando si parla di due nomi che hanno fatto la storia della musica leggera colta italiana.
Le scelte di Alice per cantare Battiato
Nessuna retorica (quantomento inizialmente) e nessuna sovrastruttura, soltanto rispetto per un repertorio rivisitato ad arte. In scena Alice e un’orchestra di 25 elementi: i Filarmonici Italiani diretti da Carlo Guaitoli, già collaboratore e amico di Battiato. L’atmosfera è quella di un concerto di musica classica e non può essere altrimenti. Se la scelta avesse incluso percussioni, batterie e synth la serata si sarebbe trasformata in un karaoke con tanto di cori da stadio sulle note di Centro di Gravità Permanente o Cuccurucucù Paloma. Quei brani non sono in scaletta e il rischio è evitato.
Una storica e fortunata collaborazione artistica
La collaborazione tra i due nasce nel 1980, l’anno del Vento Caldo Dell’Estate e dell’album Caponord. Da allora il sodalizio produce successi memorabili anche all’estero (pare che Alice abbia venduto piu dischi in Germania che in Italia). Da Per Elisa, brano vincitore di Sanremo 1981, ai Treni Di Tozeur (Eurofestival 1984) Alice e Battiato hanno occupato i vertici delle classifiche per piu di un decennio lasciando un segno, ancora oggi, indelebile. La loro carriera è proseguita tra ricerca e sperimentazione lasciando da parte il mainstream già conquistato per assurgere al ruolo di icone per estimatori.
Alice parte quasi in sordina…
La “serata tributo” genovese, parte di un tour che non vede data di chiusura, inizia quasi sottotraccia con con una manciata di brani non troppo noti legati al Battiato che potremmo definire esoterico (e lui forse non ne sarebbe contento). Scelta ardita che offre al pubblico la possibilità di orientarsi e capire subito che non si tratta del solito “concerto di cover” ma di una vera rinegoziazione di appartenenze. Canzoni come Da Oriente Ad Occidente (del lontanissimo 1973), Lode All’inviolato, Sui Giardini Della Preesistenza scaldano a poco a poco gli animi e conducono nel cuore del repertorio piu conosciuto.
La prima standing ovation arriva sulle note di Gli Uccelli; da questo momento la platea è stregata dalla ‘sacerdotessa’ che con pochi gesti si rivela un’egregia padrona di casa. Alice ammalia algida ma ben presente, accoglie con sicura discrezione come la vera ultima “signora della canzone italiana”. Sul fare dei settant’anni sfodera ancora l’incredibile vitalità vocale che l’ha resa celebre. L’orchestra non sbaglia una nota e si potrebbe forse eccepire qualcosa giusto a proposito dell’assenza di passaggi imprevisti, di rischi sonici.
…per poi passare ai classici del repertorio di Battiato
Nella seconda parte una scaletta più ammiccante decreta il successo della serata e dell’iniziativa: Summer On A Solitary Beach, I Trani Di Tozeur, Prospettiva Nevski, La Stagione Dell’Amore, E Ti Vengo A Cercare e, infine, La Cura non hanno bisogno di commenti. Il complicato per definizione pubblico genovese è definitivamente sedotto e il bis, con Chanson Egocentrique, Per Elisa e L’Era Del Cinghiale Bianco (qui il battimani ritimico della platea è stato addirittura richiesto) concludono una serata che ha reso piacevoli perfino i di solito molesti passaggi dei “traghetti per le isole” a poche decine di metri dal palco del Porto Antico.
P.S. A Genova Alice si è esibita con I Filarmonici Italiani al completo. In altre date è accompagnata solo da pianoforte e violoncello. Probabile che gli esiti delle due soluzioni siano diversi e chiaramente la serata genovese ne ha giovato.
Le foto sono di L.M.