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1 luglio 2023: Glen Hansard dal vivo a Peccioli

La serata fresca e illuminata da una splendida luna e il luogo, un anfiteatro naturale sulle colline appena fuori dal comune di Peccioli, hanno creato le condizioni ideali per assistere al concerto  dell’irlandese Glen Hansard, che con questa parte della Toscana occidentale ha ormai un rapporto consolidato. Hansard, infatti, ama molto trascorrere le vacanze in quel di Lucca e nella stessa città ha stretto un bel rapporto con il negozio di dischi Sky & Stone intorno a cui gravita un suo fan club ricco di soci. Non a caso nella band che l’ha accompagnato c’era il batterista Piero Perelli, conosciuto durante uno show segreto che Hansard, come ha raccontato durante il concerto, ha tenuto nella cittadina toscana. Un altro toscano, Luca Giovacchini, lo ha accompagnato alla chitarra.

Il carisma concertistico di Glen Hansard

Ancora una volta l’irlandese si è dimostrato un eccezionale animale da palco, ha saputo tenere alta la tensione e l’attenzione di un pubblico sempre più entusiasta alternando con maestria brani acustici ed elettrici, ballate malinconiche dal sapore celtico e sferzanti ed energici brani rock. Esemplare l’inizio del concerto con The Gift solo per chitarra e voce, segue la celebre Falling Slowly e qui subentrano basso e tastiere, in un crescendo che poi man mano che si va avanti vedrà anche sul palco la batteria e la seconda chitarra. Una tensione che sale pian piano fino a esplodere con l’elettrica Down On Our Knees, uno dei momenti più alti di uno show che ha visto ripercorrere nella scaletta i momenti più significativi della lunga carriera di Glen Hansard.

Una grande voce

Impressionante la forza della voce di Hansard e la sua capacità di mutare toni e registro a suo agio in ballate intime e intense come No Mountain o Birds of Bad Weather o Ghost, ma anche laddove appare una venatura soul, come in My Little Ruin o Winning Streak, che lo avvicina al suo più anziano connazionale Van Morrison. Il pubblico si è fin da subito fatto trascinare dalla carica emotiva e dalla capacità comunicativa di Hansard, che fra un pezzo e l’altro ha intrattenuto il pubblico con aneddoti, commenti, battute ironiche, accompagnando spesso con battiti di mano e cantando i ritornelli, a dimostrazione del feeling che il musicista è riuscito a creare col suo pubblico.  Dopo due ore di concerto, che sono letteralmente volati via, è giunto il momento dei bis e non sono mancate le sorprese, da una Say It To Me Now cantata in solo e addirittura senza l’ausilio del microfono a una lunga e trascinante Drive All Night, cover di Springsteen, che ha letteralmente infiammato il pubblico e che ha visto la partecipazione del cantautore Marco Bonvicini, fino alla conclusiva High Hope che inevitabilmente ha convinto il pubblico ad alzarsi dalle sedie e assieparsi sotto il palco cantando e ballando, segno inequivocabile che Hansard ha reso felici i 1.800 spettatori che hanno riempito l’anfiteatro per una serata davvero magica.

 

SETLIST:
1. This Gift
2. Falling Slowly
3. My Little Ruin
4. When Your Mind’s made up
5. Bird of Sorrow
6. Down On Our Knees
7. Bearing Witness
8. No Mountain
9. Winning Streak
10. Leave a Light
11. St. John
12. Ghost
13. Don’t Settle
14. Lowly Deserter
15. Tender Mercies
16. Revelate
17. Star Star
18. Her Mercy

Bis:
19. Say it to Me Now
20. Drive All Night (cover di Bruce Springsteen)
21. High Hope

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Nato nel 54 a Palermo, dal 73 vive a Pisa. Ha scritto di musica e libri per la rivista online Distorsioni, dedicandosi particolarmente alla world music, dopo aver lavorato nel cinema d’essai all’Atelier di Firenze adesso insegna lettere nella scuola media.

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