De La Soul

I De La Soul aprono il festival Jazz à la Villette a Parigi, con una live band & guests.

Tocca ai De La Soul aprire la stagione annuale della manifestazione Jazz à la Villette, che si tiene come ogni anno alla Cité de la Musique di Parigi, fra la Grande Halle de la Villette e la prestigiosa Salle Pierre Boulez della Philharmonie. È proprio quest’ultima, al completo da tempo, a ospitare i De La Soul il 30 agosto, non da soli ma con una live band e due invitati speciali. Per i De La Soul è un anno triste e importante allo stesso tempo. Lo scorso febbraio abbiamo appreso con dolore della morte di Dave, alias Trugoy the Dove, fondatore del trio con Kelvin “Posdnuos” Mercer e Vincent “Maseo” Mason.

Allo stesso tempo, il loro intero catalogo, che per anni era stato bloccato da problemi legati ai diritti sui campioni, è finalmente disponibile sulle piattaforme web, dando la possibilità anche alle nuove generazioni interessate alla storia dell’hip-hop di scoprire una delle band che hanno inaugurato la golden age del rap. Il loro debutto, forse a oggi il loro disco più noto, Three Feet High Rising, è infatti del 1989. Allora erano membri dei Native Tongues Posse insieme a A Tribe Called Quest, Black Sheep, Queen Latifah e Jungle Brothers, cioè parte di un movimento a volte indicato come “jazz rap”, che inseriva a pieno titolo l’hip-hop all’interno della storia della black music.

La band

Insomma, tutto torna: la loro presenza a Jazz à la Villette è l’esito di un percorso che li conduce molto lontano dal rap sintetico dei nostri giorni. L’interazione con la band è perfetta, nonostante non sia una loro live band, ma una formazione assemblata per questa occasione speciale e che merita di essere ricordata. Lawrence Clais alla batteria, Fabrice Colombani ed  alle Edmundo Carneiro Magalhaes percussioni, Jérôme “Tchiky” Perez alla chitarra, Mike Clinton al basso, Stéphane “Pete” Le Navelan alle tastiere, e poi la sezione dei fiati: Adelaïde Songeons al trombone , Brice Moscardini alla tromba, Cédric Ricard al sassofono. Nella lunghissima conclusione del concerto saranno chiamati uno a uno da Posdnuos per un momento in primo piano.

Jazz a la villette

Nana Benz du Togo

Ma andiamo con ordine. Aprono le Nana Benz du Togo, un trio di donne accompagnate da due percussionisti con una strumentazione costruita con tubi e lattine. “Nana Benz” sono le donne che si dedicano al piccolo commercio nelle città e nell’insieme la musica del quintetto è una delle numerose sperimentazioni che stanno uscendo dall’Africa dei nostri giorni e della quale cerchiamo di dar conto il più possibile nelle nostre pagine.

Gli ospiti sono Pharoahe Monch e Yasiin Bey, ex Mos Def

Poco dopo le nove è il momento dei due (ormai) De La Soul, Maseo come DJ e spesso anche come voce, Posdnuos a guidare la serata, ma Dave Trugoy sarà ricordato continuamente. Ospiti d’eccezione stasera sono Pharoahe Monch per un paio di brani incluso il superclassico Simon Says, e soprattutto Yasiin Bey, ex Mos Def, che ruba la scena ai De La Soul e praticamente a chiunque. La band esce per una mezz’ora e Bey resta sul palco con gli altri per un momento propriamente hip-hop, come dicono, eseguendo alcuni dei classici di Mos Def, inclusa una Ms. Fat Booty che non avrei mai sperato di ascoltare, e che tira giù l’intera sala per gli applausi.

De La Soul Jazz

Un trionfo per i De La Soul e per l’hip-hop

Naturalmente non mancano i pezzi fondamentali dei De La Soul: A Roller Skating Jam Named ‘Saturdays’, Me Myself and I, Oooh, The Magic Number, solo per nominarne alcune, e persino una versione di Feel Good Inc dei Gorillaz. Fra accenni a classici del soul inseriti dagli strumentisti alle citazioni della golden age del rap, il concerto finisce per essere uno splendido, dovuto omaggio all’hip-hop (che come proclamano i De La Soul, compie 50 anni) e alla Black Music.

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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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