Wilco

They Still Love Rock N Roll: Wilco al Festival #acieloaperto, Villa Torlonia 24 agosto 2023.

Wilco, nel primo dei due concerti italiani del lungo tour 2023, chiudono, o quasi, il Festival #acieloaperto nella splendido spazio di Villa Torlonia, tenuta di pascoliana memoria, che ai ragazzi di Chicago sarà sembrata sicuramente una reggia da fiabe. Concerto molto caldo, e non solo per il clima, quello che offrono i Wilco, coraggioso e generoso.

Con tutti i pezzi che ormai hanno alle spalle potrebbero comodamente indossare i comodi, ma poco stimolanti. panni della band da repertorio e invece oggi più che negli ultimi due concerti visti, (Ferrara nel 2015 e Padova  2019) decidono di offrire al pubblico una scaletta che privilegia l’ultimo album, quel Cruel Country che ha lasciato molti (ma non la sottoscritta) tiepidi ai primi ascolti per un eccesso di sonorità prettamente acustiche e di stampo quasi country a scapito di quei nervosi inserti elettrici che da sempre sono il marchio di fabbrica della band di Chicago.

Jeff Teedy festeggia il suo compleanno

La bellezza tranquilla del disco emerge più che mai dalla riproposizione live dei suoi pezzi che si inseriscono a meraviglia con il repertorio, diciamo cosi, storico, a riprova che Wilco hanno ancora voglia e talento per  offrire musica nuova, tanto che proponendo Evicted, che sarà nell’album in uscita fra un mese, Tweedy ci chiede se ci piace, senza curarsi di eventuali nostalgici per i quali “i Wilco di una volta erano un’altra cosa”.

Non è così e Tweedy, che alla fine del concerto, poco dopo la mezzanotte festeggerà il suo 56esimo compleanno,  appare in gran forma, entusiasta del pubblico, che lo ricambia inondandolo di un affetto che, si vede benissimo, non lo lascia indifferente.

Ma è tutta la band che gira come sempre a meraviglia, in un affiatamento raro che non è solo tecnica,  senza mai perdere il gusto della sorpresa e della novità, tanto che non è azzardato dire che i veri, degni ed unici eredi della  Band siano loro.

Due ore di grande musica fra passato e presente

Il concerto si apre con Handshake Drugs, di scintillante melodia, innervosita progressivamente fino al delirio noise del finale  delle tre  chitarre lancinanti di Tweedy, Cline e Sansone.

Tanti come detto, i pezzi dall’ultimo album, dove spicca Cruel Country, malinconica dichiarazione  d’amore verso gli U.S.A., anthem sottovoce dai colori tenui come quelli di una bandiera a stelle e strisce ormai sbiadita ma che è comunque la tua.

Wilco acieloaperto

Si torna al passato con I Am Trying to Break Your Heart, dal capolavoro Yankee Hotel Foxtrot, con l’incredibile drumming di Glen Kotche, la lieve acustica di Tweedy e l’infuocata elettrica di Cline e ancora con Misunderstood, in perfetta tensione tra la malinconia e la rabbia.

Il pubblico è entusiasta e viene gratificato dalla seconda versione assoluta live del nuovo singolo Evicted, che conferma la sua bellezza, una melodia in apparenza semplice, ma che dimostra una capacità di scrittura fuori dal comune.

Al Festival #acieloaperto Wilco trovano posto anche per le vecchie composizioni

La band si lancia poi nei suoni anni tipici della stagione d’oro del sound elettrico della West Coast con l’elettrizzante battle of guitars tra Cline e Sansone (il primo si sa che è un mostro, pure troppo,  ma il secondo si dimostra ancora una volta un chitarrista alla sua altezza) di Bird Without a Tail/Base of My Skull, sempre dall’ultimo album, dove i due duettano come novelli Stills e Young.

Il concerto cresce in partecipazione e  il pubblico ascolta estasiato il susseguirsi dei pezzi: la delicata Hummingbird, l’immancabile Impossibile Germany, dove Cline ci regala l’ennesimo assolo capolavoro, la struggente Jesus Etc. cantata in coro dal pubblico, la beatlesiana Dawned on Me, la contagiosa Heavy Metal Drummer, con il pubblico che canta felice il fantastico coro di “I miss the innocence I’ve known, singing Kiss covers beautiful and stoned”.

Il ricco encore ci regala un set dove spicca California Stars, ninna nanna di cui, son sincera, non  avrei perdonato l’assenza, il r’n’r’ più sporco di I got You (at the end of the Century) e gli Stones di Outtasite (Outta Mind) con Sansone a mulinare il braccio come in Guitar Hero.

Chiusura con  Spider (Kidsmoke), un po’ di pop, un po’ di krautrock, un po’ di noise con Tweedy a riprendere il ruolo centrale nell’intreccio delle chitarre, fino a sfociare nel contagioso ritornello in un crescendo che culmina, cessata la musica, in un  solo coro  di tutto il pubblico, che sono certa lascia favorevolmente sorpresa la band (siamo pur sempre in Italia e non a Grant Park!) in quella che appare una dimensione davvero intima, col palco circondato dalle rosse mura della villa come in un abbraccio.

L’organizzazione del Festival #acieloaperto

Caldi ma felici, proprio per l’atmosfera così rilassata, non ci perdiamo l’uscita dal backstage, che ci regala, nell’ordine, un Tweedy in ciabatte molto protetto dai suoi, e i più ciarlieri Jorgensen, Cline, e Stirratt, che si fermano a salutare e firmare di tutto.

Wilco festival

#acieloaperto ci offre così una serata di fine estate davvero perfetta per qualità della musica e coinvolgimento della band e del pubblico, e alla loro organizzazione ritengo doverosa una menzione speciale. Niente token, più fastidiosi dei bitcoin, ma bicchiere  personale con vuoto a rendere per la birra  e acqua del Sindaco dal fontanello. Poco rock n roll? But I like it!

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Fieramente classe '68, nata a Firenze lo stesso giorno di Syd Barrett, Celentano e Paolo Conte, non ne eredito le doti musicali. Cerco di colmare il gap ascoltando musica secondo l'istinto e l'estro del momento. Gruppi del cuore: Clash e Cash.

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