Young Fathers RES

Rock en Seine, Domaine national de Saint-Cloud, Domenica 27 agosto 2023.

Giornata conclusiva per il Rock en Seine, con The Strokes quali headliners, ma anche molti altri appuntamenti interessanti. Si comincia con le Nova Twins, che hanno esordito lo scorso anno con un LP simpatico, Supernova, e che al Rock en Seine concludono un tour di festival piuttosto lungo. Sono sulla scena principale alle 14.30, il che fa temere un po’ di vuoto, e invece c’è già parecchia gente pronta a scatenarsi con i riff del duo, che viaggia leggero con un batterista e qualche base registrata. Ma il grosso del suono lo assicurano le due gemelle, una al basso, l’altra chitarra (ma non sempre) e voce.

Nova Twins

Il basso è un po’ come quello dei più celebri Royal Blood, riempie anche gli spazi della chitarra. Le due si presentano come una reinvenzione del look collegiale giapponese, si muovono bene, perdono poco tempo in chiacchiere e in meno di 40 minuti infilano i pezzi del loro disco con sfondi di video pop molto colorati. Da Fire & Ice a KMB alla conclusiva Choose Your Fighter, le Nova Twins aprono molto bene la giornata.

Gaz Coombes

Mentre le Nova Twins concludono, dal secondo palco si alza la bella voce di Gaz Coombes, autore di un nuovo album quest’anno, Turn the Car Around, come l’ex Supergrass stesso ricorda. Concerto per un pubblico dall’età più elevata che pesca appunta dall’ultimo album, ma molto dal precedente e superiore (anche per lui?) Matador. Il suono è eccellente, la band suona bene, i brani mostrano tutte le influenze di un rock che spazia fra 60s e 90s – ma lì si ferma. Un buon concerto in attesa della band successiva.

The Murder Capital

Sullo stesso palco, infatti, sono attesi i Murder Capital per confermare dal vivo il buon risultato dell’ultimo album, Gigi’s Recovery, un po’ più personale del primo, anche se al Rock en Seine la scelta privilegia a sorpresa i brani del primo, maggiormente orientato a un suono post punk che piace sempre. Buona l’attitudine su scena della band, per quanto orrendamente abbigliata, e in particolare del cantante James McGovern che si avventura volentieri alle transenne e alla fine allontana la security per proiettarsi a surfare la folla, che a sua volta dà spettacolo con un mosh pit rispettabile. Un suono un po’ troppo ricco di riverberi, almeno per chi si trova davanti, dà un risultato talvolta atonale, favorendo l’impatto sopra la melodia – e alla fine la riconoscibilità – dei singoli brani. Nell’insieme, comunque, un buon concerto per la band inglese.

Murder Capital

Young Fathers miglior live del Rock en Seine 2023

Ci si avvia a questo punto verso un palco più piccolo dove sono di scena gli Young Fathers, che dal vivo danno sempre risultati eccellenti, superiori alla pur ottima produzione discografica. Rispetto al passato, per sostenere il nuovo disco Heavy Heavy si presentano più numerosi su scena: ad accompagnare il trio ci sono infatti una vocalist, un batterista e un tastierista / chitarrista.

Young Fathers Rock en Seine

 

Difficile descrivere l’impatto live della band, che ha trovato una formula di suoni tribali, indie, trip hop pressoché unica, proposta con una carica di energia davvero straordinaria. Verso la metà del concerto si abbatte un breve ma intenso acquazzone che conferisce al tutto una dimensione catartica. Rain or Shine non può mancare! Ma si succedono Queen Is Dead, Get Up, In My View, tra i classici della band, più diverse tracce dall’ultimo disco. Gli Young Fathers dal vivo vincono qualsiasi confronto e guadagnano il primo posto anche in questa domenica del Rock en Seine.

The Strokes chiudono il Rock en Seine 2023

Si passa accanto al live dei Foals, già visti più volte in passato e ormai di scarso interesse, almeno per quanto mi riguarda. Tuttavia la Grand Scène sulla quale si esibiscono è blindata! I suoni di Bonobo accompagnano piacevolmente verso l’attesa esibizione dei The Strokes. Attesa e un po’ temuta, va detto, perché il quartetto newyorkese arriva accompagnato da un fama di act non proprio brillante dal vivo, e da recensioni negative sul suono al concerto precedente all’All Points East.

Strokes Rock en Seine 2023

 

I just wanted to be one of Strokes … Portarsi dietro la nomea di salvatori del rock degli anni ’00 non è facile. La band ha tutti i brani giusti e rispetto alla ventina suonati al Rock en Seine, tanti vengono lasciati fuori. Il primo Is This It? resta il più rappresentato, e certo Last Nite, Soma, Someday restano irresistibili. L’album meno amato, Angles, è completamente tagliato fuori. Da Comedown Machine suonano Call It Fate, Call It Karma, e dall’ultimo The New Abnormal abbiamo The Adults Are Talking e uno dei loro brani migliori in assoluto, Ode to the Mets, che suona splendida anche al Rock en Seine e che il pubblico apprezza molto. Non c’è che dire, con questi brani il concerto non può che essere bello.

Tutto bene, allora? No.

Nella seconda metà del concerto ci sono alcune strane interruzioni del suono di frazioni di secondo, che infastidiscono, come se il circuito elettrico non fosse in perfette condizioni. Per la potenza invece sento pareri disparati, evidentemente dipende da dove ci si trova, e la mia posizione è fortunata. Soprattutto, l’attitudine della band lascia a desiderare. Il set è bellissimo con le figure geometriche e i colori che si succedono, ma il gruppo resta quasi sempre in penombra, ed è evidentemente una scelta volontaria che si accompagna perfettamente alla timidezza sul palco. Julian Casablancas, la cui voce cresce nel corso del concerto, quando scherza pare rivolgersi agli altri membri della band più che al pubblico. E a volte tra una canzone e l’altra ci sono delle pause inspiegabili, al buio. Quindi singoli pezzi niente da dire, ma nell’insieme The Strokes non riescono a coinvolgere continuativamente il pubblico. Se solo avessero un pizzico dell’energia degli Young Fathers!

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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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