I Dark Dark Dark fanno da spalla, ma sono per noi l’evento principale.
È quasi un festival All American la serata organizzata al Forum di Londra. Di scena Dark Dark Dark + Lower Dens + Kurt Vile con i Violators. Tre band differenti fra loro che dovrebbero dunque accontentare un pubblico eterogeneo.
Nonostante un’attività ormai abbastanza lunga alle spalle e due perle come Wild Go e il recente Who Needs Who, i Dark Dark Dark faticano a trovare un pubblico in grado di apprezzare le loro atmosfere. Forse per questo sono collocati all’inizio della serata, quando il Forum è ancora ben lontano dal riempirsi. Nonostante la condizione non favorevole, la band dà come sempre il meglio di sè in una quarantina di minuti dedicati ai brani del nuovo disco (riconosciamo almeno It’s a Secret, The Great Mistake, Meet in the Dark) e conclusi dall’ottima Daydreaming (da Wild Go). Bellissimo concerto, intenso e perfetto.
Seguono ma senza convincere Lower Dens e Kurt Vile
Stridono a confronto i Lower Dens, con una musica nella quale la melodia è indiscernibile e ogni pezzo sembra uguale all’altro: e questo nonostante l’inclinazione dovrebbe essere per una dance-new wave. In un certo senso questo è vero anche per il nome di punta, Kurt Vile. O meglio per l’approccio che sceglie dal vivo insieme alla sua band (i Violators). Tre chitarre, niente basso e un livello di saturazione nel quale non sempre è facile riconoscere i singoli brani, che suonano assai più duri che su disco. Tuttavia il pubblico sembra apprezzare molto sia il Kurt Vile elettrico e psichedelico sia le parentesi acustica, inclusa una cover di Knocking On Heaven’s Door che chiude bene, seppur in modo un po’ scontato, un concerto non indimenticabile.