Invetionis Mater

Inventionis Mater (questo nome ricorda qualcosa…) dal vivo, 12 febbraio 2023

Il progetto dovrebbe essere chiaro fin dal nome di questo singolare duo: Inventionis Mater, ovvero la traduzione latina del nome del primo storico gruppo di quel geniaccio di Frank Zappa, anche se per la verità la traduzione letterale avrebbe imposto l’uso del plurale “Matres”. L’uso del latino fa subito pensare a un incontro tra l’universo zappiano e la cosiddetta musica “colta” e in effetti i due attori sulla scena – Andrea Pennati alla chitarra classica e Pierpaolo Romani al clarinetto e clarinetto basso – sono due musicisti di solida formazione classica.

Ormai da anni – hanno già al loro attivo quattro dischi e un quinto in uscita – gli Inventionis Mater si dedicano con competenza e passione ad un opera meritoria: avvicinare l’opera di Zappa anche ad ascoltatori non troppo abituati a frequentare le scene lato sensu rock, mettendone in evidenza quel “rigore eclettico” che lo ha reso uno dei più interessanti compositori del Novecento; senza peraltro nascondere quelle caratteristiche di provocazione anticonformistica e dissacrante che lo hanno reso noto ai più. Hanno così trascritto moltissimi pezzi di Zappa per chitarra e clarinetto e c’è da dire che in questa veste solo apparentemente scarna il talento compositivo del musicista di Baltimora rifulge in tutta la sua forza espressiva, evidenziando se possibile ancora di più che negli originali tutte le sue pressoché illimitate fonti di ispirazione.

Gli Inventionis Mater rivisitano Zappa cronologicamente ed empaticamente

La scaletta del concerto ha avuto un intento anche, per così dire, didattico esemplificato da un andamento cronologico: dal Lumpy Gravy’s Intro fino a quella Rhymin’ Man del 1988, che sfotteva impietosamente il reverendo Jesse Jackson, passando per alcuni dei brani più iconici della produzione zappiana come Peaches En Regalia e Catholic Girls. Le trascrizioni “colte” degli Inventionis Mater mantengono peraltro tutte le caratteristiche fondamentali che rendono pressoché unica la musica di Frank Zappa: inventiva, rigore, fantasia, dissacrante ironia e chi più ne ha più ne metta.

I due musicisti si compenetrano magnificamente, talvolta alternandosi in primo piano: a volte è Pennati a fornire un solido tappeto ritmico – peraltro ricco di virtuosismi mai fini a se stessi – ai rigorosi svolazzi del clarinetto di Romani; altre volte è invece quest’ultimo a stendere un analogo tappeto col suo clarinetto basso ai momenti più “solisti” del collega. Il tutto intercalato da divertenti e divertite introduzioni ai singoli pezzi che hanno aiutato un pubblico attento, ma non particolarmente addentro alla “materia”, a familiarizzarsi con Frank Zappa: tanto col geniale compositore “classico” quanto con il caustico e provocatorio dissacratore.

Inventionis Mater1

A volte queste operazioni di “rilettura” che mettono insieme “registri” musicali diversi danno origine a risultati discutibili: se questo non è certo uno di questi casi lo si deve senza dubbio all’eclettismo del genio zappiano, ma anche alla grande classe e “affettuosa” sensibilità dei due interpreti. Aspettiamo con molta fiducia il prossimo disco degli Inventionis Mater, che si avvarrà anche della prestigiosa collaborazione di Napoleon Murphy Brock, cantante e polistrumentista per anni tra i più assidui collaboratori di Zappa.

Inventionis Mater

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“Giovane” ultrasessantenne, ha ascoltato e ascolta un po' di tutto: dalla polifonia medievale all'heavy metal passando per molto jazz, col risultato di non intendersi di nulla! Ultimamente si dedica soprattutto alla scoperta di talenti relativamente misconosciuti.

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