di Fausto Meirana
Quattro anni separano Mutineers da Foundling, disco del 2010 uscito un po’ a sorpresa a soli undici mesi dal più commercialmente digestibile Draw The Line; nonostante l’ampio periodo trascorso, ben poco è cambiato nelle canzoni piuttosto malinconiche di David Gray. Il cantautore inglese, dopo l’inaspettato successo di White Ladder (1998), ribadito da due dischi di pop ‘intelligente’ come A New Day At Midnight (2002) e Life in Slow Motion (2005), è sempre in cerca, con alterna fortuna, di nuove fonti d’ispirazione. La tracklist di Mutineers è piacevolmente varia e la collaborazione con Andy Barlow (Lamb) genera, per fortuna, qualche piccola e salutare increspatura, anche se tutto ciò sembra avvenire soprattutto nel corso ultimi quattro brani, la cupa Birds of the High Arctic, l’acustica e corale The Incredible e infine la bizzarra abbinata costituita da Girl Like You, con le sue atmosfere blandamente sperimentali, e dalla misteriosa e ‘nordica’ Gulls che chiudono degnamente un disco un po’ ribelle come il suo titolo. Disponibile anche in versione deluxe con in aggiunta un doppio cd dal vivo.
7.5/10
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David Gray – Birds Of The High Arctic (live)