Da EP 1 e 2 FKA Tigs approda a LP1
Mentre Massive Attack e Portishead sono in tour nelle piazze e nei festival d’Europa, il genere che hanno contribuito a creare e che in molti hanno imparato ad amare, anche in Italia, si sta rinnovando, solo che da noi pochi sembrano essersene accolti. Prendiamo il caso della giovane inglese Tahliah Barnett, nome d’arte FKA Twigs, che arriva all’esordio sulla lunga durata, LP1, dopo due EP (1 e 2) che avevano suscitato l’interesse, fra gli altri, di Anna Calvi, la quale ne ha proposto una cover (Papi Pacify) nel suo recente Strange Weather.
Molte novità su LP1
LP1 non riprende i brani precedenti, il che è già buon segno. LP1 si apre con la bella Lights On, prosegue con uno dei momenti più tradizionali, il singolo Two Weeks, ed esibisce nel corso di dieci canzoni un talento per scrittura e arrangiamenti, che partono dal trip-hop ma esitano in un universo tutto loro, dai suoni sparsi e quasi solo accennati. Tahliah rifiuta l’accostamento all’r’n’b, dicendo che l’etichetta le è stata attribuita quando i critici si sono resi conto del colore della sua pelle, e probabilmente ha ragione, sebbene parentele con altri nuovi artisti, come The Weeknd, appartenenti grossomodo a quel trend, si possano cogliere.
FKA Tigs – LP1: un disco astratto
Ma è un r’n’b astratto, destrutturato, lontanissimo da ogni tentazione dance e dalle costruzioni melodiche standard. Se non tutto è eccezionale, in LP1, almeno Pendulum, Video Girl e la conclusiva Kicks, oltre alle canzoni già citate, sono eccellenti, e FKA Twigs s’impone come un’artista da seguire attentamente.
7,4/10